Aveva già portato avanti la sua battaglia quando era componente della Commissione sanità della Regione. Per lui è rimasta una questione centrale che oggi, con il suo ritorno nell’agone politico, vuole cavalcare ancora. «La sanità anche in provincia di Frosinone presenta alcune criticità da affrontare e risolvere nell’interesse dei cittadini». Parola di Romolo Rea, ex sindaco di Arpino ed ex consigliere sugli scranni di via Della Pisana.
Rea è capolista nel collegio plurinominale Frosinone-Latina per la Camera dei deputati. È fiducioso sull’esito elettorale e spera di poter entrare in Parlamento: «Per rappresentare, sostenere e difendere le province del Basso Lazio, quella di Frosinone, che per anni mi ha visto in prima linea su più fronti, e quella di Latina».
Il punto fermo di Rea è la sanità. «Anche in Ciociaria è in forte sofferenza - spiega -. Da tempo sentiamo parlare di Pronto soccorso pieni con pazienti che aspettano ore, alcuni anche in barella, di tempi d’attesa eccessivi. Non è più possibile. Il settore va potenziato per dare soluzioni ai cittadini. Questo, in caso di elezione, sarà il mio impegno: lavorare per migliorare servizi e strutture sanitarie nonché per rafforzare la rete territoriale. Tra i vari aspetti, ce n’è uno da considerare, ossia che la popolazione è sempre più anziana». Poi aggiunge: «Oltre al fatto che c’è una cronica mancanza di personale tra medici e infermieri, la provincia paga la chiusura, negli anni, di vari ospedali: da quello di Arpino a quello di Atina e così via. È stato un grave errore, i cui effetti si sono riversati sui cittadini».
Rea indica poi le altre priorità. «C’è la questione dell’inquinamento atmosferico e dei fiumi, che finora, a mio avviso, è stata trascurata. Poi c’è la piaga della disoccupazione: negli ultimi tempi hanno chiuso decine di aziende e ora con l’aumento delle bollette, un pericolo che bisogna disinnescare con i fatti, si rischia il collasso. Una volta tra Sora e Isola del Liri c’erano le cartiere a trainare l’economia e a dare un futuro ai giovani, che oggi, invece, faticano a trovare un posto di lavoro. Per questo è necessario anche sviluppare i distretti industriali. Un’altra urgenza è quella delle infrastrutture: sono fondamentali per rilanciare economia e occupazione».