Mottarone, rimossi i rottami della funivia: l'elicottero ha sollevato la cabina

Lunedì 8 Novembre 2021
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Stamattina è stata rimossa la cabina della funivia Stresa-Mottarone, quella sulla quale 23 maggio erano morte 14 persone e solo Eitan, un bambino di 5 anni, è sopravvissuto.

Intorno alle 10.15 l'Erickson S64 dei vigili del fuoco ha agganciato i rottami della funivia e li ha sollevati. L'operazione, durata pochi secondi, si è svolta come pianificato. La "gru volante" a sei pale trasporta il carico, circa una tonnellata e mezza, al campo sportivo di Gignese, dove sarà poi trasferito con un camion nel capannone della Provincia al Tecnoparco di Verbania-Fondotoce. Ad assistere all'operazione anche il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi. 

Nei giorni scorsi è nevicato un paio di volte sul Mottarone, ma il lavoro dei Vigili del fuoco e dei carabinieri di Verbania non si è fermato. In un mese di meticolosi operazioni, partendo dal disboscamento dell'area per rendere più sicura la rimozione, è stato preparato il trasporto della cabina, che verrà poi portata al Tecnoparco di Verbania-Fondotoce. In quella sede la cabina sarà a disposizione dei periti della Procura e delle difese e si aprirà una nuova fase dell'indagine, coordinata dalla Procura di Verbania.

Le indagini

Finora è stato accertato che l'utilizzo dei cosiddetti "forchettoni" ha impedito al freno di emergenza di entrare in funzione, non è ancora stata stabilita la causa della rottura del cavo. Dieci giorni fa il Tribunale del riesame ha accolto il ricorso della procura di Verbania e disposto i domiciliari anche per Enrico Perocchio e Luigi Nerini, arrestati pochi giorni dopo l'incidente della funivia e poi rimessi in libertà dal gip. Un provvedimento per il quale gli avvocati difensori ricorreranno in Cassazione. Il terzo tra i principali indagati, il caposervizio Gabriele Tadini, è sempre rimasto ai domiciliari. Nell'inchiesta gli indagati sono 14: dodici persone e due enti. In settimana, inoltre, giovedì 11 novembre, il Tribunale distrettuale di Tel Aviv discuterà il ricorso presentato dal nonno materno di Eitan, in merito alla sentenza del giudice per le questioni familiari che ha dato ragione alla zia paterna Aya Biran-Nirko, affidataria del bambino. Eitan era stato portato illegalmente in Israele dal nonno paterno che l'aveva prelevato in Italia, in provincia di Pavia.

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