Città del Vaticano – Cade nel nuovo anche il tentativo di un negoziato a trazione Messico, Onu, India e Vaticano per una tregua di cinque anni tra Ucraina e Russia.
«I 'costruttori di pace' che usano la guerra per le loro pubbliche relazioni non fanno altro che sorprendere» ha scritto Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelenskyy, sul suo account Twitter ufficiale, rivolgendosi esplicitamente ad Andrés Manuel López Obrador, presidente messicano. «Il vostro piano è di tenere milioni di persone sotto occupazione, aumentare le sepolture di massa e dare alla Russia il tempo di rinnovare le riserve prima della prossima offensiva? Allora il vostro piano è un piano russo», ha aggiunto nel tweet, diffuso anche dall'ambasciata ucraina in Messico. La proposta verrà comunque presentata formalmente all'Assemblea generale delle Nazioni Unite la prossima settimana.
Putin e le armi nucleari: cosa prevede la dottrina russa (che spaventa l'Occidente)
Papa Francesco tornando dal viaggio in Kazakhstan, parlando ai giornalisti, aveva ribadito che con la Russia bisogna continuare a trattare, anche se il dialogo «puzza». Solo attraverso il dialogo il pontefice intravede possibili spiragli per evitare che la situazione possa sfuggire di mano.
Sebbene il Messico abbia condannato l'invasione russa alle Nazioni Unite, la posizione del presidente messicano sul conflitto è apparsa spesso ambigua. Obrador in questo momento affronta pesanti critiche interne per la crescente militarizzazione del Paese e l'inarrestabile violenza legata alla criminalità organizzata. Il presidente messicano viene descritto per essere un un politico poco interessato all'agenda internazionale, ma negli ultimi anni ha cercato di mostrare una certa leadership in America Latina: ha ospitato i dialoghi tra il governo e l'opposizione venezuelana, ha rafforzato il suo sostegno incondizionato all'Avana e a giugno si è rifiutato di partecipare al Vertice delle Americhe perché gli Stati Uniti non avevano invitato Cuba, Venezuela e Nicaragua.