Dov'è Tiraspol, la Roma in Transnistria in trasferta al confine con la guerra a sole due ore da Odessa (e 300 km da Zaporizhzhia)

La città si trova in Transnistria, stato separatista della Moldavia

Mercoledì 20 Settembre 2023
La Roma a Tiraspol in Transnistria, la trasferta al confine con la guerra (a sole due ore da Odessa e 300 km da Zaporizhzhia)

La Roma si prepara ad aprire ufficialmente la propria stagione europea. Dopo la delusione dello scorso anno, con Mourinho sconfitto nella finale di Budapest dal Siviglia, i giallorossi tornano in Europa League, dove il 21 settembre affronteranno lo Sheriff Tiraspol. La trasferta in Moldavia però nasconde storie di guerra e geopolitica, intrecciate in una regione, la Transnistria, autoproclamatasi stato e che non si riconosce nel governo centrale di Chisinau.

E in cui il calcio è utilizzato come veicolo politico, primo strumento di potere separatista.

 

Dov'è Tiraspol

Tiraspol, come detto, è la capitale della Transnistria. Si tratta di una piccola striscia di terra al confine tra Moldavia (di cui fa formalmente parte) e Ucraina, (poco più di 4mila chilometri quadrati per meno di 600mila abitanti) che si è proclamata indipendente nel 1990 ma che non ha mai ottenuto il riconoscimento dell'Onu. I separatisti sono principalmente nostalgici dell'Unione Sovietica e sognano un ricongiungimento con la Russia, ecco perché in molti hanno ipotizzato che le mire di Putin nel conflitto con Kiev potessero allargarsi anche alla Transnistria, dove Vladimir verrebbe accolto con un tappeto rosso. Fonti autorevoli certificano la presenza di soldati russi nel territorio, anche se nessuno sa con chiarezza quali siano le forze dello statarello che è territorio di caccia per gli affari di diversi oligarchi e da sempre si arricchisce con un fiorente contrabbando. Per arrivarci bisogna superare due dogane, quella moldava e quella della Transnistria, dove esiste una valuta locale valida, ovviamente, solo lì, il rublo transnistriano. Una moneta fatta, letteralmente, di plastica.

Cos'è la Transnistria

La Transnistria rimane una sorta di ultimo stato sovietico sopravvissuto e governato da un unico partito, i cui fili vengono tirati, appunto, da Mosca. Secondo stime non verificabil dovrebbe avere circa 1.500 tra soldati e ufficiali locali, russi e moldavi. Ma nessuno sa quali e quanti armi si nascondano nelle decine e decine di chilometri di sotterranei e bunker ereditati dall'era sovietica. Negli scorsi mesi i guastatori ucraini, non fidandosi di Tiraspol, hanno fatto saltare un ponte ferroviario e i servizi segreti di Zelensky hanno confermato: «Abbiamo notato un ridispiegamento delle truppe russe e di divisioni dell'autoproclamata Repubblica di Transnistria per portare a termine provocazioni e possibili azioni militari contro di noi».

 

Quanto è lontana la guerra?

La Transnistria è una vera e propria polveriera pronta a esplodere. Nel 1992 la Russia aveva portato la guerra in Moldavia per rivendicarne il territorio, ora invece il conflitto non riguarda direttamente la regione, ma è alle porte. Odessa dista poco più di due ore di macchina, mentre uno degli epicentri del conflitto, Zaporizhzhia, è distante solamente 300 chilometri, circa cinque ore di macchina, proprio come Kherson, raggiungibile in circa 5 ore di macchina. Entrambe fanno parte di quell'Ucraina occupata dai russi e rendono bene l'idea di come la guerra non sia poi così distante da dove la Roma inizierà la propria Europa League. Il calcio, in realtà, si è già mischiato con il conflitto quando l'allenatore dello Sheriff, Jurij Vernydub, aveva lasciato il club per unirsi alle truppe ucraine al fronte. E pensare che l'anno precedente aveva battuto il Real Madrid al Bernabeu e sfidato l'Inter nel girone di Champions League.

Lo Sheriff

Lo Sheriff Tiraspol, in realtà, è una sorta di squadra-Stato. È di proprietà della Sheriff Ltd, un'azienda che ha il monopolio assoluto su praticamente ogni bene commerciabile del Paese e che ha un fatturato pari alla metà dell'intera Moldavia. Petrolio, edilizia, alimenti, supermercati, editoria, vendita di automobili, telefonia, fabbriche di liquori e panetterie: tutto in Transnistria è controllato dallo Sheriff. Il suo presidente, Viktor Gushan, è un ex agente del Kgb particolarmente appassionato di film western, ed ecco perché, come simbolo della propria azienda, scelse una stella da sceriffo. Alla sua collezione non poteva mancare il calcio, e quindi decise di acquistare il Tiras Tiraspol, squadra che cambia rapidamente nome in Sheriff Tiraspol.

Video

«Lo Sheriff ha praticamente ucciso il calcio in Moldavia», ha dichiarato al Guardian Octavian Ticu, ex ministro dello Sport moldavo e leader di un partito filo-romeno, «ha utilizzato il calcio come arma dei loro affari, sono diventati sempre più forti, non è una concorrenza leale. Ogni club moldavo paga qui le tasse, ma lo Sheriff non ha mai pagato un solo Leu (la moneta moldava). Sono moldavi di nome, ma non c’è nessun legame effettivo. La Transnistria è diventata una specie di paradiso per il contrabbando». Lo Sheriff, in effetti, ha vinto 20 titoli nazionali, 12 coppe di Moldavia e 7 supercoppe. Ha potuto così partecipare prima alla Champions e poi all'Europa League, il tutto grazie a un campionato di uno stato che non riconosce.

Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 09:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci