Putin e Shoigu ai ferri corti, lo Zar attacca i generali: «Nella guerra siete comandandi da parquet». E Prigozhin: «Verrete fucilati»

Il presidente gli dà le spalle durante una visita a un ospedale

Mercoledì 14 Giugno 2023 di Marco Ventura
Putin e Shoiugu ai ferri corti, lo Zar attacca i generali: «Nella guerra siete comandandi da parquet». E Prigozhin attacca: «Verrete fucilati»

«Noi della Wagner non baciamo i piedi a Shoigu. Lui ci vuole distruggere e ci ha già provato due volte, in Siria e a Bakhmut. Shoigu e Gerasimov, siete dei traditori e verrete fucilati!». Parole più dure delle pallottole quelle che il capo dei mercenari Wagner, ex oligarca del catering e chef di Putin poi diventato "signore della guerra", Prigozhin, riserva ai vertici militari in uno degli ultimi video postati sul suo canale Telegram. «Verrete fucilati», dice nella traduzione di un commentatore ucraino.

L'invettiva è scagliata all'apice di una raffica di accuse pesantissime, che partono dal rifiuto di firmare il contratto che il ministero della Difesa ha imposto ai cosiddetti "distaccamenti d'assalto volontari" per integrarli e riportarli sotto controllo nell'esercito regolare. Finora hanno firmato otto organizzazioni. Ma non la più importante, la Wagner. Il peccato di Shoigu è quello di non aver citato espressamente i "musicisti" di Prigozhin, mettendoli sullo stesso piano di tutti gli altri (tra cui i ceceni di Kadhyrov, la formazione Akhmat).

La ribellione

«Perché - strilla Prigozhin nel video - le milizie del nostro gruppo sono le uniche a essere realmente coinvolte nell'operazione speciale? Molte unità militari sono impegnate, certo, ma la nostra efficienza è molto più elevata. Noi non abbiamo una burocrazia militare che fa dieci passi avanti e 12 indietro. E questa non è solo la mia opinione, ma quella di tutti quelli che comandano e combattono, con cui siamo in costante contatto». Non è neppure sicuro, aggiunge Prigozhin, che Wagner resterà in Ucraina. Potrebbe tornare in forze nel continente africano oppure in Siria, nel Medio Oriente. Là dove il ministro Shoigu avrebbe tentato per la prima volta di annientare le unità di "volontari russi" per l'invidia che sarebbe connaturata alla sua personalità. «Shoigu non sopporta che qualcuno faccia qualcosa meglio di lui, e per questo vuole che tutti vadano in giro a baciargli i piedi. Ma noi non lo abbiamo fatto». In Siria, centinaia di "musicisti" sono stati uccisi in un attacco americano. Shoigu sapeva del bombardamento, secondo Prigozhin, perché gli americani avevano più volte anticipato le loro mosse, ma non avrebbe fatto nulla per mettere in salvo i soldati. Così a Bakhmut, quando a volere che i mercenari abbandonassero la prima linea non erano solo gli ucraini, ma i generali russi. Tranne uno, che Prigozhin continua a eleggere come punto di riferimento nella gerarchia militare: Sergei Surovikin, che i media hanno ribattezzato "Generale Armageddon".

 

 

Il mercante d'armi

Il fondatore di Wagner si fa poi ritrarre in una foto su Telegram addirittura con Viktor Bout, il trafficante internazionale di armi scambiato dagli americani con la star del basket, Brittney Griner, arrestata a Mosca per droga. Ma com'è possibile, si domanda in un lungo articolo il Washington Post, che Putin tolleri le incandescenti e violente invettive contro i suoi generali? Soprattutto in un Paese che ha da poco rafforzato le leggi contro chiunque anche lievemente critichi la guerra e chi la fa. Neppure i disegni dei bimbi a scuola sfuggono al controllo e alla punizione della magistratura filo-Cremlino. E Prigozhin, invece, può permettersi di chiedere la fucilazione del ministro della Difesa e del suo braccio destro («Shoigu semplicemente non è in grado di gestire le formazioni militari»). A guardare un video dell'altro ieri dello zar in un ospedale militare, colpisce che platealmente volti le spalle e ignori il suo ministro, Shoigu. La sfuriata del presidente riguarda tutti i generali: il conflitto, dice, ha mostrato che nelle forze armate russe c'erano «generali da parquet», cioè non adatti alla guerra. L'unico intoccabile resta Prigozhin.

 

I missili russi

Situazione esplosiva, mentre la guerra continua a mietere le sue vittime. Gli ucraini attaccano, riconquistando almeno sette villaggi, ma in alcune zone sono costretti a subire la perdita dei Leopard 2 e dei blindati americani Bradley, esibiti in un video del ministero della Difesa russo come «i nostri trofei». E i russi insistono a bombardare i civili, ieri con missili che sono piovuti su una città dell'Ucraina centrale, Kryvyi Rih, sgretolando un palazzo di cinque piani per abitazioni e provocando almeno 11 morti e decine di feriti. La loro unica colpa, essere concittadini di Zelensky, perché Kryvyi Rih è la città natale del presidente ucraino. Che promette: «I terroristi non saranno mai perdonati». Undici dei 14 missili lanciati da russi sono stati intercettati e abbattuti dalla difesa aerea. Ma continuano ad arrivare pure gli sciami di droni iraniani.

 

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