È «una minaccia internazionale a medio e lungo termine» quella che porta con sé l'incontro che sarebbe in programma a breve tra il leader nordcoreano Kim Jong-un e il presidente Vladimir Putin. Non tanto per la fornitura di munizioni nordcoreane alla Russia, quanto per il rafforzamento militare della Corea del Nord.
Il nuovo fronte della Russia
E questo perché «la Russia, che fino a qualche anno fa insieme alla Cina aveva collaborato con l'Occidente e con le Nazioni Unite per cercare di limitare la minaccia nordcoreana e la sua proliferazione missilistica e nucleare, adesso recluta anche un Paese considerato un paria internazionale come la Corea del Nord come alleato nella guerra in Ucraina».
Lo scontro con la Nato
Con un primo risultato, che è «un confronto sempre più frontale con l'Occidente», e una successiva «minaccia» che è il «rafforzamento militare» della Corea del Nord. Ignorando le richieste della Casa Bianca a Pyongyang di rispettare gli impegni presi e di non vendere armi a Mosca, la Corea del Nord potrebbe quindi «dare munizioni alla Russia in cambio di armi di più alta tecnologia. Specialmente satelliti per lo sviluppo di sommergibili a propulsione nucleare. Quindi avremmo uno dei paesi più poveri al mondo che ha già la bomba atomica e pensa di sviluppare sommergibili a propulsione nucleare».
La minaccia per l'Indo Pacifico
Tutto questo «rappresenta sicuramente una minaccia per la Corea del Sud e per l'Indo Pacifico, in particolare per l'area nord occidentale del Pacifico, tra Corea del Nord e Giappone». Ma porta con sé «anche una minaccia internazionale» che «diventa molto più attuale» nel caso dei sommergibili a propulsione nucleare. Anche perché finora «la capacità di ricatto nucleare che la Corea del nord ha è stata limitata dai problemi che i missili hanno riscontrato nella loro capacità di raggiungere gli Stati Uniti». Quello che resta da vedere è «se la Russia accetterà questo scambio».
Gli aiuti alimentari
Perché c'è un'altra richiesta che Pyongyang potrebbe fare a Mosca, ovvero «aiuti alimentari». Stefanini ricorda che «la Corea del Nord ha sempre ricevuto aiuti alimentari dalla comunità internazionale e la Russia è in grado di fornirli perché ha un'eccedenza alimentare». Questo, sottolinea l'ex ambasciatore presso la Nato, sarebbe uno sviluppo «molto più inoffensivo» e «allevierebbe la situazione della popolazione nordcoreana che è spesso drammatica».