La portaerei nucleare Eisenhower ora punta il Golfo Persico, la risposta del Pentagono all'Iran (e agli attacchi alle basi in Iraq e Siria)

Domenica 22 Ottobre 2023 di Simone Pierini
La portaerei nucleare Eisenhower ora punta il Golfo Persico, la risposta del Pentagono agli attacchi alle basi in Iraq e Siria

La tensione in Medio Oriente si fa sempre più alta e il Pentagono studia le mosse per arginare un'escalation che coinvolga l'Iran. Il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha annunciato che gli Stati Uniti adotteranno una nuova mossa strategica nella regione che prevede la ridistribuzione della portaerei nucleare USS Dwight D. Eisenhower e del suo gruppo d’attacco nel Golfo Persico. In precedenza, il colosso Usa del mare era destinato al controllo del Mediterraneo orientale per unirsi alla USS Gerald R.

Ford, ma la nuova decisione ha prodotto una deviazione di rotta.

 

La mossa del Pentagono

Questa decisione è stata presa dopo dettagliate discussioni  tra il segretario Austin e il presidente Biden in merito ai rischi di escalation che hanno coinvolto l’Iran e le sue forze per procura in Medio Oriente. Questa azione è arrivata in risposta ai crescenti attacchi alle basi militari statunitensi in Iraq e Siria da parte di gruppi di milizie sciite appoggiate dall’Iran dopo l’invasione del sud di Israele da parte dei militanti di Hamas il 7 ottobre.

Il campio di piano

Ciò segna un cambiamento rispetto al piano precedente di schierare il gruppo d’attacco USS Dwight D. Eisenhower nel Mediterraneo orientale per scoraggiare azioni ostili contro Israele o qualsiasi tentativo di intensificare il conflitto in seguito all’attacco di Hamas a Israele. Nei prossimi giorni è previsto l'ingresso della USS Eisenhower nel Mediterraneo, dove attraverserà l'intero bacino prima di uscire attraverso il Canale di Suez.

Sistemi di difesa rafforzati

Gli Stati Uniti aumentano la loro presenza militare in Medio Oriente e si dicono pronti ad intervenire al fianco di Israele in caso di un'escalation nel conflitto. Dopo il dispiegamento nelle scorse settimane di una notevole forza navale nella regione e circa 2.000 marines pronti all'azione, l'annuncio del Pentagono di un rafforzamento dell'arsenale Usa nell'area non è arrivato a sorpresa ma l'allerta ora è massima. «Se qualche gruppo o Paese sta cercando di ampliare questo conflitto e trarne vantaggio il nostro consiglio è: non fatelo», ha avvertito il segretario alla Difesa americana Lloyd Austin riferendosi alle attività ostili di Hezbollah e dell'Iran. Gli Stati Uniti hanno «il diritto di difendersi e non esiteranno «ad intraprendere azioni appropriate», ha messo in guardia il capo del Pentagono annunciando il dispiegamento nell'area di sistemi di difesa antimissile ad alta quota (THAAD) e diverse batterie di missili terra-aria Patriot. Austin ha anche parlato di uno schieramento di altri soldati, senza tuttavia specificarne il numero.

Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 23:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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