Navi russe in rotta verso il Mediterraneo.
Le navi russe nel Mediterraneo
Secondo molti analisti, la fregata Admiral Grigorovich e una corvetta classe Steregushchiy avrebbero lasciato ieri il Mar Baltico in direzione del Mediterrano, dove l'ingorgo di navi si fa sempre più consistente. Non solo, in arrivo ci sarebbe anche la nave cisterna della classe Altay Yelnya che ieri sera ha lasciato il porto di Tartus, in Siria, e - come riporta Itamilradar - attualmente sta navigando verso ovest ad una velocità di circa 8 nodi.
La risposta agli Usa
La mossa russa potrebbe rappresentare una risposta alla prova di forza americana che ha inviato i suoi pezzi da novanta del mare. Attualmente nel Mediterraneo sono presenti le due portaerei USS Eisenhower e USS Gerald Ford. La Eisenhower sta navigando nel Mediterraneo centrale in direzione est e la sua destinazione finale è il Golfo Persico, ma non è escluso che operi per qualche giorno nel Mediterraneo orientale insieme alla USS Ford (CVN-78) che sta stazionando a sud di Cipro, dove opera da diverse settimane.
La nave spia Kildin
L'invio dei rinforzi russi nell'area non è in realtà la prima mossa di Mosca. È di dieci giorni fa l'immagine satellitare che ha individuato la nave spia Kildin osservare da vicino la USS Gerald R. Ford in transito. L'immagine, pubblicata da M.T. Anderson su X, ha mostrato la Kildin muoversi al largo della costa di Cipro in scia alla task force americana. Una distanza quantificata in circa undici-dodici chilometri. La Kildin è una nave spia russa dotata di capacità di guerra elettronica e raccolta di informazioni. L'unità, entrata nel Mediterraneo a settembre, è assente da Tartus, in Siria, almeno dal 13 settembre, e potrebbe quindi essere stata nell'Adriatico per monitorare da vicino le navi statunitensi, seguendole fino ai movimenti verso il Medio Oriente.
L'accusa di Putin agli Usa
Il presidente russo Vladimir Putin ha accusato oggi i sostenitori occidentali dell'Ucraina di «cercare di organizzare pogrom contro gli ebrei» in Russia al fine di provocare divisioni nel Paese. Putin, citato dall'agenzia Ria Novosti, si riferiva alle violenze antisemite avvenute domenica scorsa in un aeroporto in Daghestan, che secondo le autorità di Mosca sono state fomentate da un sito ucraino con la diffusione di fake news. Alcuni Paesi, ha detto Putin, «sembrano sostenere gli ebrei d'Israele, e intanto con l'aiuto dei loro agenti in Ucraina cercano di organizzare pogrom nel nostro Paese. È disgustoso».