Nave russa colpita nel Mar Nero dai super droni di Kiev: cosa è successo alla Olenegorsky Gornyak

Le forze ucraine celebrano l'attacco «riuscito» a una nave da sbarco russa, la «Olenegorsky Gornyak», davanti al porto di Novorossiysk nel Mar Nero

Venerdì 4 Agosto 2023
Nave russa colpita nel Mar Nero dai super droni di Kiev: cosa è successo alla Olenegorsky Gornyak

«Un grosso schiaffo a Putin». Le forze ucraine celebrano l'attacco «riuscito» a una nave da sbarco russa, la «Olenegorsky Gornyak», davanti al porto di Novorossiysk nel Mar Nero. E rivendicano un attacco multiplo alla stessa base, nel territorio meridionale russo di Krasondar, che avrebbe danneggiato parte del terminal del Caspian Pipeline Consortium (Cpc), cruciale per le esportazioni del petrolio.

Mosca dal canto suo minimizza, affermando di aver respinto l'attacco al porto e di aver distrutto due droni marini senza che questi provocassero danni o vittime. Il traffico navale a Novorossiysk è stato comunque «temporaneamente interrotto per decisione della capitaneria di porto», e poi «ripreso», ha spiegato il portavoce della società Transneft, Igor Demin, alla Tass.

L'attacco alla nave russa: cosa è successo

Dichiarazioni a parte, un filmato diffuso dalla Bbc mostra un'imbarcazione senza pilota che si avvicina nella notte alla nave. L'esplosione avrebbe interrotto la ripresa della telecamera di bordo. Secondo i servizi di sicurezza ucraini (Sbu), il drone marino aveva a bordo 450 chili di dinamite. In immagini successive la «Olenegorsky Gornyak» appare piegata su un lato, probabilmente con uno squarcio sulla fiancata e ormai «fuori combattimento». La nave è stata quindi trainata in porto, dove stando a foto satellitari viene tenuta a galla all'ormeggio da un rimorchiatore.

Kiev esulta

Kiev esulta per il colpo inflitto al nemico. A cominciare dal presidente Volodymyr Zelensky che ha ricevuto rapporti dai vertici militari, compreso quello del capo dello Sbu, Vasily Malyuk: «Non mi dilungherò sul suo contenuto. Posso solo dire che siamo tutti grati al Servizio di sicurezza dell'Ucraina per aver riportato la guerra allo Stato aggressore», ha riferito Zelensky su Telegram. «Uno schiaffo» al regime di Putin, lo ha definito il portavoce dell'intelligence ucraina, Andrey Yusov, spiegando che: «In termini di sicurezza, ovviamente, questa è una grande perdita per la flotta degli occupanti e per la pianificazione di ulteriori operazioni di sbarco. L'uso di queste navi diventa più problematico, e questo è un fattore serio che gli occupanti dovranno tenere in considerazione».

L'attacco in Crimea

Nella notte, droni hanno attaccato anche un deposito di carburante a Feodosia, in Crimea. «Tutti sanno che a Feodosia c'è un enorme deposito di carburante, dove possono essere immagazzinate riserve molto grandi destinate alla flotta del Mar Nero. La logistica del nemico è concentrata lì in buona parte», ha spiegato la portavoce delle forze di difesa dell'Ucraina meridionale Natalia Gumenyuk. I canali Telegram della Crimea hanno condiviso i video delle esplosioni e dell'antiaerea russa. Le autorità filorusse della penisola annessa unilateralmente sostengono però che l'attacco dei droni è stato «respinto con successo», mentre il ministero della Difesa russo ha precisato di aver abbattuto 10 droni lanciati e di averne «neutralizzati» altri 3 con strumenti elettronici. In una situazione di apparente stallo sul terreno, Mosca ha voluto dare un segnale inviando al fronte il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, per la seconda volta dal tentato ammutinamento del gruppo Wagner di Yevgeny Prigozhin che chiedeva la testa del ministro, oltre a quello del capo di Stato maggiore Gerasimov.

Video

Shoigu «ha ringraziato i comandanti militari per le azioni offensive» nella zona di Lyman, nella regione di Donetsk. La tv russa ha mostrato immagini di Shoigu mentre si intrattiene con il generale Andrei Mordvichev, che guida l'Unità di comando centrale russa in Ucraina. Nelle immagini si vede anche Shoigu salire su un mezzo corazzato svedese Cv90, «uno dei tanti veicoli catturati al nemico in combattimento». Intanto, dopo ripetute richieste, gli esperti dell'Aiea hanno potuto ispezionare i tetti dei reattori delle unità 3 e 4 della centrale nucleare di Zaporizhzhia, dove secondo gli ucraini gli occupanti russi avevano piazzato delle mine. «Non è stata trovata traccia di esplosivi», ha fatto sapere con sollievo il capo dell'Agenzia atomica Rafael Grossi pur ribadendo la necessità di ispezionare gli altri edifici e di tenere fuori la centrale dal conflitto.

Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 12:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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