Iodio, l'Italia verifica le scorte di compresse. Allerta dei medici: mai assumerle in assenza di radioattività

Domenica 6 Marzo 2022
Iodio, l'Italia verifica le scorte di compresse. Allerta dei medici: mai assumerle in assenza di radioattività

Pillole allo iodio da assumere contro le radiazioni? O addirittura preventivamente? Gli esperti mettono in guardia dal fai-da-te. Si tratta infatti di una pratica sbagliata e rischiosa. Il tema è diventato di attualità dopo le operazioni delle forze armate russe contro le centrali nucleare di Zaporizhzhia  e Chernobyl. In particolare in alcuni Paesi (come Francia e Belgio) è scattata una vera e propria corsa alle farmacie a caccia delle pastiglie di ioduro di potassio (KI).

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Cosa è lo iodio

Lo iodio è un composto utilizzato come farmaco contro l'ipertiroidismo e come fattore di protezione in caso di emissioni di radiazioni.

Ma la raccomandazione è evitare il fai-da-te. Lo ioduro di potassio «va assunto solo dietro indicazioni dei responsabili della salute pubblica o di coloro che gestiscono l'emergenza» in quanto nell'assumere lo ioduro di potassio si può andare incontro a rischi per la salute«, rilevano i Centri americani per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc).

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Verifica sulle scorte

l'Italia verifica le scorte di sodio stabile presenti nelle farmacie. La iodoprofilassi è peraltro contenuta nel Piano nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologiche, che raccomanda l'organizzazione di un «un sistema di stoccaggio finalizzato alla distribuzione rapida in emergenza». Protezione civile e ministero della Salute hanno avviato una ricognizione ed anche alcune Regioni si stanno muovendo per verificare lo stato delle 'iserve di iodio.

Iodio, come va assunto

È molto importante assumere lo iodio in «dosi opportune e non come preventivo in assenza di radioattività», rileva Sebastiano Venturi, medico esperto di igiene pubblica che ha lavorato nel Servizio di igiene e prevenzione della Ausl di Rimini.Venturi e autore di una ricerca su questo tema pubblicata nel 2020 sulla rivista Human Evolution. «Vanno inoltre considerati - aggiunge - fattori importanti, come età, malattie, stato di gravidanza o allattamento». Utilizzato in seguito all'incidente nella centrale nucleare di Chernobyl, nel 1986, è un sale di iodio stabile, ossia non radioattivo, in grado di bloccare l'assorbimento dello iodio radioattivo da parte della tiroide. «In realtà lo iodio protegge solo dallo iodio radioattivo, in particolare dallo iodio 131, ma non da altri radionuclidi emessi in incidenti nucleari, come cesio e stronzio - rileva Venturi - lo ioduro di potassio va assunto prima che lo iodio radioattivo venga ingerito, o nelle primissime ore successive», osserva. Ricerche recenti, conclude, indicano che questo composto «non è utile solo per prevenire i danni della tiroide, ma è importante per tutto il corpo, in particolare per stomaco, mammella, cervello, sistema immunitario, midollo osseo, retina».

Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 19:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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