Hacker fermano ospedali in Nuova Zelanda e Irlanda. Chiesti oltre 20 milioni di dollari per non pubblicare informazioni

Mercoledì 26 Maggio 2021
Hacker fermano ospedali in Nuova Zelanda e Irlanda. Chiesto riscatto per oltre 20 milioni

La Nuova Zelanda è stata colpita dal più grave attacco hacker della storia del Paese, che ha fermato interi ospedali. Quasi nelle stesse ore, in Irlanda, succedeva la stessa cosa: i sistemi sanitari hanno bloccato Rotunda Hospital di Dublino, il National Maternity Hospital, il St Columcille’s Hospital, il Children’s Health Ireland (Chi) del Crumlin Hospital e l’UL Hospitals Group, coinvolgendo più di 146mila persone impiegate nel settore sanitario.

Lo riporta il Financial Times, che spiega come in Nuova Zelanda lo stop dei sistemi informatici abbiano costretto i medici a cancellare oltre 30 interventi. All'interno delle cliniche, si è tornati alla cara vecchia carta e penna, che però ha complicato (e non poco) l'attività del personale. 

Gli staff degli ospedali di Waikato, Thames, Tokoroa, Te Kuiti e Taumarunui, che si trovano tutti in Nuova Zelanda, sono stati costretti a tornare all’utilizzo di carta e penna.

In Irlanda i cybercriminali che hanno chiesto 20 milioni di dollari per ripristinare i sistemi e hanno fatto trapelare online le informazioni private dei pazienti. Al momento non è stato possibile collegare i due attacchi.

Ultimo aggiornamento: 17:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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