Germania, la corsa per la cancelleria. Forsa: «Scholz avanti per la debolezza dei rivali»

Sabato 28 Agosto 2021
Germania, la corsa per la cancelleria. Forsa: «Scholz avanti per la debolezza dei rivali»

È «competente» e ha con sé la fiducia dei tedeschi. Eppure Olaf Scholz, favorito nella corsa per la cancelleria, che si deciderà il 26 settembre, «approfitta attualmente della debolezza dei suoi avversari». È questa l'analisi del direttore generale dell'istituto di ricerche di opinione Forsa, Manfred Guellner, secondo il quale il leader della Cdu Armin Laschet e la verde Annalena Baerbock non hanno affatto margini di recupero, dopo aver perso la «chance elettorale» delle alluvioni di fine luglio.

«Scholz non è antipatico e ha competenze finanziarie, ha lavorato bene nel suo mandato ministeriale, ed è chiaro che molti si fiderebbero di lui come cancelliere - ha affermato, incontrando a Berlino i giornalisti del VAP, associazione della stampa estera -.

Ma molto più di questo non c'è», secondo il capo di uno dei principali istituti demoscopici del Paese, che analizza il profilo del vicecancelliere, protagonista di una vistosa quanto insperata rimonta.

L'uomo che sta facendo sognare di nuovo, dopo anni bui, i socialdem, è da settimane primo in classifica. Stando ai rilevamenti la sua SPD, per anni in stallo al 15%, ha sorpassato i conservatori dell'Unione (22%), toccando il 23% dei consensi. Che possono fare Cdu e Csu per recuperare? Non molto, liquida la questione Guellner, nettissimo soprattutto su Laschet: «l'immagine di un candidato senza qualità si è consolidata». «L'unica vera possibilità sarebbe stata cambiare nome, e puntare su Markus Soeder. Nelle preferenze personali, Laschet oscilla fra l'11 e il 12% mentre Soeder raggiunge il 39% delle preferenze».

E i dati sulla votazione diretta - anche se in Germania si mette la crocetta sui partiti - resta indicatore fondamentale a suo avviso. Inoltre, ha rivelato, un quarto degli elettori degli altri partiti si dice pronto a votare per loro, se ci fosse il bavarese. «Adesso però non si può più fare. Il voto postale è già iniziato e un cambio in corsa cambierebbe la costellazione provocando l'ira generale». Gli elettori che si pronunceranno via lettera, aggiunge per inciso, sono molti più del solito: potrebbero essere anche il 40%.

Laschet e Baerbock hanno perso occasioni importanti, nei mesi scorsi. Quando ci sono state le alluvioni nel sul Land, il presidente del Nordreno-Vestfalia avrebbe potuto rilanciarsi, nel management dell'emergenza: «non gli è riuscito». In quella situazione «ha riattivato i vecchi pregiudizi su di lui». Al di là delle immagini sulle risatine, che lo hanno tradito durante il discorso solenne del capo dello Stato, infatti, «non ha dato complessivamente l'idea di un leader in grado di gestire una crisi». Come era avvenuto nel caso del Covid, «ha perso consensi per il fatto di non avere un piano, andava avanti a zig zag».

Stesso scetticismo per le sorti della Baerbock, molto danneggiata dal libro plagiato: «i verdi (oggi al 18% ndr.) avrebbero dovuto approfittare dell'alluvione collegata al cambio climatico. Se questo non è avvenuto in quel momento, non riusciranno più a cavalcare la questione nelle prossime 4 settimane». Fare previsioni resta difficile: «Merkel lascia un vuoto e i tedeschi sono molto insicuri di fronte allo scenario di un governo a 3 partiti, del tutto inusuale in Germania». Alle urne però la maggioranza non penserà alla coalizione, ma al cancelliere e al partito di cui hanno fiducia. Solo i voti in eccesso per i liberali dell'FDP saranno dati per ottenere «un correttivo» sul programma della futura squadra di governo.

Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 10:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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