Per la prima volta in Egitto un copto è diventato presidente della Suprema Corte Costituzionale, il massimo organo giurisdizionale del Paese.
Fahmy era già giudice della Corte Costituzionale
Il giudice copto esercitava già il ruolo di vice presidente della Corte costituzionale dal 2014 ed è autore di numerosi libri e ricerche di carattere giuridico. La Suprema Corte Costituzionale d’Egitto è un organo giudiziario indipendente istituito nel 1979 in sostituzione della Corte suprema che era stata creata dieci anni prima dal presidente Nasser. La principale funzione svolta dalla Corte è quella di verificare e confermare la costituzionalità di leggi e regolamenti emanati dal Parlamento e dalle autorità egiziane che ne sono competenti. La Corte Costituzionale è anche l’istanza suprema a cui ricorrere in caso di conflitti di giurisdizione ed è chiamata a sciogliere le eventuali contraddizioni tra sentenze emesse dall’autorità giudiziaria.
I cristiani-copti in Egitto sono il 20% della popolazione
L’articolo 2 della attuale Costituzione egiziana, che è entrata in vigore nel 2014, riconosce i “principi della Sharia islamica” come “principale fonte della legislazione” e tutti i giornali egiziani presentano oggi la scelta di Fahmy a capo della Corte Costituzionale come un ennesimo segno della volontà del presidente al Sisi di garantire ai cristiani - che rappresentano circa il 20 per cento della popolazione - la possibilità di accedere anche ai massimi vertici delle istituzioni del Paese.
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