Il veneziano Zanetti: «Subito buste
paga più alte tagliando i contributi»

Venerdì 7 Marzo 2014 di Diodato Pirone
Il veneziano Zanetti: «Subito buste paga più alte tagliando i contributi»
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E’ nuovissimo del mestiere il sottosegretario al Tesoro Enrico Zanetti, deputato veneto di Scelta Civica. Non ha ancora deleghe e nel palazzone di via XX settembre non gli hanno ancora arredato l’ufficio. Ma qualche idea sulle cose da fare ce l’ha, non foss’altro perché la sua professione è quella di commercialista.



Onorevole Zanetti, il governo lavora alle prime misure economiche. Cosa bolle in pentola?

«Ovviamente è prematuro rispondere. Posso però delineare una proposta della quale ho parlato in una prima riunione col ministro e che potrà venire valutata in queste ore, ovviamente assieme a tante altre».



Ovvero?

«Se mercoledì si varasse un primo taglio del cuneo fiscale, come tutti auspichiamo, a mio giudizio si dovrebbe partire da un immediato innalzamento delle buste paga dei lavoratori che guadagnano di meno perché in questo modo i consumi salirebbero più rapidamente».



Dunque lei propone di tagliare le aliquote Irpef più basse?

«No. Propongo di ridurre i contributi Inps a carico dei dipendenti. In questo modo aumenterebbero anche le buste paga dei lavoratori che guadagnano meno di 8.000 euro l’anno e che già non pagano Irpef. E’ giusto partire da queste fasce non solo per senso di equità ma anche perché chi guadagna poco tende a spendere quasi tutto il suo reddito. Dunque si otterrebbe un effetto rivitalizzante sull’economia, aziende comprese».



Ma le imprese premono per per una riduzione dell’Irap.

«Alle imprese si potrà pensare subito dopo».



Può indicare l’ammontare dell’intervento che il governo sta studiando?

«Al di là degli interventi immediati, delineeremo un intervento pluriennale di tagli delle tasse accompagnati da tagli di spesa».



Ma di quanti soldi stiamo parlando?

«Su base triennale si dovrebbe poter contare su una ventina di miliardi derivanti dalla spending review (oltre agli 11 già impegnati), su 2/3 miliardi che potranno arrivare dal rientro dei capitali dalla Svizzera e su circa 15 ipotizzabili con il calo della spesa sugli interessi. Una quarantina di miliardi in tre anni. Va detto però che qualcosa verrà a mancare per via della crescita 2014 forse inferiore alle attese. Sono solo mie prime valutazioni, niente di ufficiale».



Dopo l’altolà della Ue di ieri non potete sforare il deficit.

«Non lo faremo. E’ chiaro che il taglio delle tasse deve essere accompagnato da un analogo taglio delle spese».



Non c’è riuscito nessun governo.

«Non abbiamo alternativa. Intanto non è vero che la spending review è un libro dei sogni. Le cifre indicate sono realistiche».



E chi colpirete?

«Per ora posso indicare il principale capitolo dei tagli: gli acquisti intermedi».
Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 09:50

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