Vino, etichette toscane conquistano il carrello degli italiani: +11% nel 2020

Domenica 16 Maggio 2021
Vino, etichette toscane concquistano il carrello degli italiani: +11% nel 2020

Il vino della Toscana, nonostante l'impatto della pandemia (-9% per l'export), riscopre nel mercato interno un interessante bacino di consumatori (+11% di vendite), imboccano la strada della digitalizzazione (e-commerce, home delivery, virtual tasting e digital B2B) e sono sempre più attente alle tendenze wellbeing ed esperienziale dell'enoturismo post-Covid.

Bilanci e nuovi scenari al centro di PrimAnteprima 2021, Anteprima collettiva regionale promossa da Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzata da PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana, che venerdì 14 maggio alla Fortezza da Basso di Firenze apre ufficialmente la Settimana delle Anteprime.

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12 CONSORZI EMERGENTI - Tutta dedicata alla stampa specializzata, nazionale ed estera, l'edizione numero 11 di PrimAnteprima, che accende i riflettori su 12 tra i Consorzi toscani più promettenti: Bianco di Pitigliano e Sovana, Candia dei Colli Apuani, Carmignano, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma Toscana, Montecucco, Orcia, Terre di Pisa, Val di Cornia e Suvereto, Valdarno di Sopra. Ciascuno pronto a presentarsi al pubblico collegato in diretta streaming attraverso mini talk di 15 minuti, dal Teatrino Lorenese della Fortezza da Basso, con la moderazione di Tinto di Decanter - Radio2. Obiettivo della giornata: far scoprire le nuove annate e le riserve di 170 aziende tra le più dinamiche e promettenti del panorama regionale, per un totale di 400 etichette in degustazione al Padiglione delle Nazioni.

Tra gli ospiti della giornata: la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, il presidente della Camera di commercio di Firenze Leonardo Bassilichi, il presidente di PromoFirenze Massimo Manetti, il direttore di Fondazione Sistema Toscana Francesco Palumbo, il neo-eletto Master of Wine Gabriele Gorelli, il presidente di Avito Francesco Mazzei, la sindaca di Suvereto e coordinatrice delle Città del Vino della Toscana Jessica Pasquini e la presidente dell'Associazione Italiana Turismo Enogastronomico Roberta Garibaldi e Fabio del Bravo di Ismea - Agenzia del Ministero Politiche Agricole che illustrerà i risultati de «I numeri del vino», analisi del settore vinicolo italiano, con un focus speciale sulla Toscana. Ecco alcuni dati della ricerca.

VENDEMMIA, EXPORT E NUOVI CONSUMATORI - Lo stop imposto al settore Horeca a livello globale nel 2020 ha fatto rallentare l'export dei vini made in Tuscany (758mila ettolitri esportati, il 9% in meno rispetto al 2019), ma le vendite retail in Italia sono balzate in avanti con un +11%, a fronte di un +5,3% della media nazionale. Il «distacco» dalle altre Dop si conferma anche nei primi tre mesi del 2021, periodo in cui i vini toscani di qualità sono entrati nelle case degli italiani attraverso la grande distribuzione segnando un incremento delle vendite addirittura del 19%. Questa è la fotografia del 2020, un anno amaro ma che ha messo in evidenza anche qualche aspetto positivo, scattata da Ismea. Sotto i riflettori, la Toscana del vino, con i suoi 60mila ettari di viti, di cui il 99% dedicati alle Dop (Docg e Doc), 52 denominazioni e quasi 13mila aziende impegnate nel settore. La vendemmia toscana del 2020, come era stato ampiamente previsto, ha segnato un leggero calo nelle produzioni, ma una tenuta massima nella qualità del prodotto: 2,2 milioni di ettolitri di vino (nel 2019 erano stati 2,6 milioni), di cui il 67% (1,4 milioni) rappresentato da etichette Dop.

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IL NUOVO CONSUMATORE - Molto interessante l'evoluzione del consumatore tipo dei vini Dop toscani, da sempre adulto, con reddito medio-alto e residente nel Centro Nord. Nel 2020, spiega ancora il rapporto Ismea, si è assistito invece a un netto recupero di interesse da parte degli under 35, il cosiddetto segmento «pre family» (+81%) e una spinta espansiva anche nelle regioni meridionali (+23%). 

DIGITALIZZAZIONE -  E-commerce, home delivery, virtual tasting e digital B2B: anche il futuro del vino sarà digital. Tra un lockdown e l'altro, le aziende vinicole si sono rese conto della necessità di un upgrade tecnologico. Sempre secondo Ismea, che ha effettuato un'indagine su 313 imprese vitivinicole italiane, in 185 hanno attivato l'e-commerce per fare fronte alle limitazioni imposte dal coronavirus. La digitalizzazione incentiva anche l'enoturismo che coinvolge un numero sempre maggiore di persone (+10% sul 2019) anche a fronte di un calo medio del -27% sul numero delle esperienze fruite rispetto a due anni prima. Lo si legge nel Rapporto sul Turismo enogastronomico italiano 2021 a cura di Roberta Garibaldi, che delinea interessanti tendenze. Le località di mare sono diventate la porta di accesso per partecipare a esperienze enogastronomiche nell'entroterra (53% dei turisti enogastronomici), davanti alle città d'arte e alle destinazioni montane.

La voglia di vivere all'aria aperta spinge i turisti alla ricerca di sistemazioni come agriturismi (l'86% ha intenzione di alloggiarvi) e relais di campagna (59%), con una ricerca di soluzioni innovative, tra cui spiccano alberghi a tema cibo-vino (56%), glamping (29%) e case sugli alberi (32%). Il trend wellbeing, infine, è in pieno sviluppo. Il 65% dei turisti enogastronomici sarebbe interessato a frequentare percorsi e workshop nelle aziende di produzione con informazioni utili sul benessere psicofisico, il 64% vi vorrebbe praticare attività sportiva all'aria aperta. 

Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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