Dai condomini alle villette non si arresta la corsa al Superbonus 110%. L'agevolazione fiscale per gli interventi di efficientamento energetico continua a registrare un aumento di richieste e di investimenti ammessi a detrazione. Con il risultato che a fine agosto la cifra a carico dello Stato per le detrazioni previste a fine lavori supera i 47 miliardi di euro. Ma sul tema pende sempre il nodo della cessione dei crediti: tema particolarmente caro ai partiti, tornati in pressing attraverso il decreto aiuti bis in via di conversione al Senato.
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Superbonus, i numeri e il confronto
E se si guarda ad un anno fa, le cifre risultano aumentate di oltre 7 volte: a fine agosto 2021 le asseverazioni erano poco più di 37mila con un totale di investimenti ammessi a detrazione pari a 5,6 miliardi e detrazioni a carico dello Stato a fine lavori per 6,2 miliardi. Tornando agli ultimi dati di agosto, in particolare, per i condomini si registrano 35.321 asseverazioni, per investimenti totali a quota 20,65 miliardi e un investimento medio di 584.850 euro. Per gli edifici unifamiliari le asseverazioni sono state 134.397, per 15,16 miliardi di investimenti e un investimento medio di 112.834 euro. Infine, per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti l'Enea indica 74.184 asseverazioni, investimenti complessivi per 7,19 miliardi e un investimento medio di 96.996 euro.
La Lombardia si conferma al primo posto per numero di asseverazioni per un totale a fine agosto di 37.699 asseverazioni e 7,25 miliardi di investimenti totali ammessi a detrazione, seguita dal Veneto (30.553 asseverazioni e 4,2 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione) e dal Lazio (21.424 asseverazioni e 4 miliardi di investimenti ammessi a detrazione). Ma sull'incentivo resta aperto il dibattito sul nodo della cessione dei crediti. E proprio per semplificare il meccanismo si lavora anche attraverso il dl aiuti bis in via di conversione al Senato (domani pomeriggio prenderà il via la discussione in Aula). Alcuni emendamenti in questo senso sono stati presentati in particolare da M5s e Forza Italia. Una delle proposte del M5s prevede che dal 2022 al 2032, ai fini degli adempimenti, le banche possano utilizzare in compensazione i crediti di imposta, fino al 10% delle somme dovute per ogni versamento, con l'Agenzia delle entrate chiamata a definire le modalità attuative. FI con un emendamento - simile a quelli di Italia al centro e Maie - propone di non applicare «la responsabilità solidale» a banche e intermediari finanziari«. Nella proposta c'è anche l'indicazione che Mef e Mims promuovano un accordo con Abi, Cdp, Poste e organizzazioni imprenditoriali per accelerare la circolazione dei crediti d'imposta, garantendo la sostenibilità del mercato delle cessioni per il sistema creditizio.