Sgravi Inps, il governo si corregge: i soldi per il lavoro restano al Sud

Venerdì 2 Aprile 2021 di Francesco Bisozzi
Sgravi Inps, il governo si corregge: i soldi per il lavoro restano al Sud
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La decontribuzione per il Sud torna al Sud. Lapalissiano? Non proprio. Già perché inizialmente lo sconto sul costo del lavoro rischiava di premiare anche chi assumeva al Nord a causa di un cortocircuito relativo ai lavori in somministrazione, subito denunciato dal Messaggero, a cui adesso è stato posto rimedio.

Lo scivolone ha costretto ministero del Lavoro e Inps alla retromarcia: l’istituto ha pubblicato ieri le istruzioni aggiornate per accedere allo sgravio destinato alle aziende delle regioni svantaggiate (Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna) e prorogato alla fine del 2029 dall’ultima legge di Bilancio. Ma andiamo con ordine. Le istruzioni dell’Inps, figlie delle indicazioni giunte dal ministero del Lavoro, nella versione precedente in pratica consentivano a un’azienda di Milano di accedere alla decontribuzione se ingaggiava un lavoratore in somministrazione contrattualizzato da un’agenzia interinale ubicata nelle regioni meno sviluppate.

Per riflesso le stesse istruzioni stabilivano anche che il beneficio non veniva riconosciuto per i lavoratori in somministrazione che operavano per aziende con sede nelle aree svantaggiate se l’agenzia interinale a cui facevano capo non si trovava nelle regioni che avevano diritto alla fiscalità di vantaggio. Cosa dicono invece le nuove istruzioni dell’Inps? «Lo sgravio viene accordato ai lavoratori somministrati impiegati in un’azienda con sede nelle regioni agevolate del Sud anche se l’agenzia di somministrazione ha sede in altra regione», ha spiegato l’istituto.


I CONGUAGLI
Per quanto riguarda poi le aziende del Nord a caccia dello sconto: «Nei casi in cui il periodo sia stato agevolato per agenzie di lavoro collocate nelle regioni del sud per lavoratori impiegati in utilizzatori con sede al Nord, non è richiesta la restituzione dello sconto fruito. Questo vale per i conguagli effettuati fino alla data del 31 marzo 2021». Ma dal mese di aprile l’accesso alla decontribuzione per il Sud è considerato legittimo solo quando il lavoratore risulta effettivamente impiegato in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Applicata in prima battuta nell’ultimo trimestre del 2020 e poi estesa al 2029 dalla legge di Bilancio, la decontribuzione per il Sud è passata attraverso un lungo iter autorizzativo che ha coinvolto anche Bruxelles e che ne ha rallentato la partenza.

Ritardo che suscitò le critiche dei datori di lavoro del Sud, costretti a un esborso imprevisto lo scorso 16 febbraio, quando scadeva il termine per pagare i contributi previdenziali per le buste paga di gennaio. L’Inps ha anche ricordato che la decontribuzione è soggetta alla normativa sugli aiuti di Stato definita dal quadro temporaneo per l’emergenza Covid-19 che prevede una serie di requisiti, ovvero che gli aiuti in questione siano di importo non superiore a 1.800.000 euro per impresa e al lordo di qualsiasi imposta o altro onere e non superiore a 270.000 euro per le imprese del settore della pesca e dell’acquacoltura. L’esonero è del 30 per cento fino al 2025 incluso, poi scenderà gradualmente.

L'articolo del 26 febbraio 2021

Sgravi Inps con la beffa: gli sconti per i meridionali possono finire pure al Nord

di Francesco Bisozzi


ROMA Strano ma vero, beneficeranno della decontribuzione per il Sud anche le aziende del Nord. Al contrario, i datori di lavoro delle regioni cosiddette svantaggiate non avranno diritto allo sconto del 30% sul costo del lavoro per i lavoratori in arrivo dalle agenzie di collocamento del Settentrione. È tutto scritto nero su bianco nella circolare dell'Inps che questa settimana ha sbloccato l'agevolazione, con le indicazioni per accedere allo sgravio. Lo scivolone è clamoroso: in pratica il beneficio non verrà riconosciuto per i lavoratori in somministrazione che operano per aziende con sede in Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna, se l'agenzia interinale a cui fanno capo non si trova in queste Regioni.


IL PARADOSSO
Un'azienda di Milano potrà accedere invece allo sconto se il lavoratore in somministrazione ha un contratto con un'agenzia ubicata nelle regioni meriodionali. L'Inps, per lavarsi le mani, ha specificato in una nota diramata a tarda sera che la circolare è frutto dell'orientamento del ministero del Lavoro. Insomma, è già scaricabarile.
Del resto la misura, cioè sgli sgravi contributivi, è partita in netto ritardo, costringendo i datori di lavoro del Sud a un esborso imprevisto lo scorso 16 febbraio, quando scadeva il termine per pagare i contributi previdenziali per le buste paga di gennaio.

La decontribuzione per il Sud, applicata in prima battuta nell'ultimo trimestre del 2020 e poi estesa al 2029 dalla legge di Bilancio, alla luce della nuova circolare dell'Inps rischia ora di finire pure nelle mani sbagliate. Così il consigliere nazionale di Unimpresa Giovanni Assi: «Il fine di questa decontribuzione è quello di alleggerire il costo del lavoro per le aziende delle regioni svantaggiate allo scopo di favorire l'occupazione in queste aree, mentre in questo modo accederanno allo sgravio anche i datori di lavoro delle regioni più ricche. Necessaria una correzione». Sulla questione è intervenuta anche l'Associazione italiana delle agenzie per il lavoro. «Avremo agenzie, ma anche aziende, cioè datori di lavoro diretti, che potranno usufruire di agevolazioni contributive semplicemente incardinando i rapporti di lavoro in una sede del Sud, pur avendo lavoratori che prestano effettivamente la propria attività al Nord», sottolinea il presidente di Assosomm Rosario Rasizza. Per i furbetti della decontribuzione si è aperto insomma un portone. «Nell'ambito della somministrazione di manodopera il rapporto di lavoro viene instaurato tra il lavoratore e l'agenzia di somministrazione, quest'ultima riveste la qualifica formale di datore di lavoro. Con riferimento al rapporto di lavoro instaurato con un'agenzia di somministrazione si evidenzia che gli obblighi derivanti dallo svolgimento del rapporto, tra i quali gli adempimenti retributivi e previdenziali, gravano sull'agenzia che effettua l'assunzione», spiega l'Inps nella circolare sull'agevolazione contributiva per l'occupazione nelle aree svantaggiate. Nessuno immaginava però che la decontribuzione per il Sud sarebbe sbarcata pure al Nord.

Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 18:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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