Ryanair, faro dell'Antitrust per abuso di posizione dominante: avviata un'istruttoria

La compagnia aerea farebbe leva sulla posizione dominante detenuta nei mercati in cui opera per estendere il proprio potere anche nell'offerta di altri servizi turistici (ad esempio hotel e noleggio auto) ai danni delle agenzie di viaggio

Mercoledì 20 Settembre 2023
Ryanair, faro dell'Antitrust per abuso di posizione dominante: avviata un'istruttoria

Il faro dell'Antitrust su Ryanair per possibile abuso di posizione dominante.

Avviata un'istruttoria nei confronti della compagnia aerea: secondo quanto ipotizzato nel provvedimento, avviato a seguito di varie segnalazioni ricevute a partire dallo scorso mese di maggio, Ryanair farebbe leva sulla posizione dominante detenuta nei mercati in cui opera per estendere il proprio potere anche nell'offerta di altri servizi turistici (ad esempio hotel e noleggio auto) ai danni delle agenzie di viaggio - online e offline - e dei clienti che se ne avvalgono per comprare tali servizi.

In particolare, spiega l'Autorità Antitrust in una nota, Ryanair da un lato sembra ostacolare l'acquisto - da parte delle agenzie - dei biglietti aerei direttamente dal proprio sito, dall'altro consente l'acquisto degli stessi alle sole agenzie tradizionali tramite piattaforma GDS a condizioni che risulterebbero di gran lunga peggiorative in termini di prezzo, di ampiezza dell'offerta e di gestione post vendita del biglietto. La condotta di Ryanair, volta a limitare alle agenzie di viaggio la vendita dei biglietti aerei - che in genere sono il primo acquisto effettuato nell'organizzazione di una vacanza e che rappresentano il «punto di accesso» per la vendita di ulteriori servizi - avrebbe effetti non solo sulle agenzie ma anche sui consumatori finali: si determinerebbero infatti condizioni peggiorative sotto il profilo quantitativo e qualitativo e ingiustificate difficoltà nella gestione della prenotazione.

Caro-voli, contro gli algoritmi più poteri all'Antitrust. Ma salta il tetto ai prezzi, ecco come cambia il decreto Asset

Il caso Ryanair

Il governo intanto riscrive la norma sul caro voli per le isole, che aveva innescato una rivolta da parte delle compagnie aeree, in primis Ryanair. E i sindacati parlano apertamente di una «marcia indietro». In un emendamento al decreto asset l'esecutivo, anche per eventuali obiezioni della Commissione europea, elimina il tetto ai prezzi (200% del costo medio), e per limitare l'utilizzo degli algoritmi affida poteri all'Antitrust che verificherà l'eventuale iniquità del prezzo della compagnia aerea in base ai principi di abuso di posizione dominante e di intesa restrittiva della concorrenza. Il dl Asset è in discussione al Senato. Il Mimit spiega che l'emendamento «irrobustisce» gli strumenti di prevenzione e contrasto della speculazione e a differenza dell'impostazione originaria, che «inibiva» l'utilizzo della tecnica del prezzo dinamico oltre una certa soglia, «affida» al Garante per la concorrenza «l'esame in concreto del fenomeno speculativo dotandolo di penetranti poteri». Per cui non si tratta di «una retromarcia», sottolinea il ministero di Via Veneto.

L'Antitrust potrà, infatti, aprire un procedimento nei confronti delle compagnie aeree se il prezzo dei biglietti aumenterà del 200% o oltre sulle rotte per le isole: Sicilia e Sardegna, in coincidenza con disastri naturali e nei periodi di vacanza quando c'è un picco della domanda. «Abbiamo proposto una revisione di quella normativa perché qualcuno l'aveva erroneamente interpretata come un tetto alla tariffa. Ma non è così», afferma il ministro delle Imprese, Adolfo Urso. «Le misure raggiungono lo stesso obiettivo, conferendo specifici e maggiori poteri all'Autorità per la concorrenza e il mercato e all'Autorità dei trasporti», spiega il ministro, sottolineando che «rimane il riferimento al +200%, come elemento indicativo affinché l'Antitrust possa attivarsi». Critici però i sindacati di categoria che definiscono la mossa del governo una «marcia indietro, un passo indietro», lasciando intendere che alla fine l'ha spuntata il numero uno di Ryanair, Michael O'Leary, che aveva definito il decreto come «spazzatura». «L'ennesima marcia indietro del governo per contrastare il caro-voli non stupisce», afferma il segretario generale della Filt Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu. «Non sono specificate bene neppure le azioni che dovranno essere messe in atto in base alla profilazione web», attacca, concludendo: «In poche parole l'elefante ha partorito un topolino». Per il segretario generale della Uil Trasporti Sardegna, William Zonca, si tratta di «una mossa non coraggiosa» da parte del governo che invece «doveva tenere la barra dritta su questa idea del tetto massimo». Per i consumatori dell'Unc «bene» eliminare il tetto del 200%, che «di fatto avrebbe reso la norma inapplicata», affermano, ma chiedono che l'Antitrust intervenga non solo per abuso di posizione dominante ma anche «per pratica commerciale scorretta». 

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