Evegrande, crollo in Borsa (-25%). Cosa succede e le conseguenze in Europa e negli Usa (dove Wall Street prova a resistere)

L’impossibilità di ristrutturare il debito ha fatto crollare i titoli del gruppo cinese. Europa in calo. Scivolone iniziale degli indici Usa, che hanno poi virato in rialzo

Lunedì 25 Settembre 2023 di Roberta Amoruso
Evegrande, crollo in Borsa (-25%). Cosa succede e le conseguenze in Europa e negli Usa (dove Wall Street prova a resistere)

Rispunta l’incognita Evergrande e i listini accusano il colpo. Le nuove difficoltà del colosso immobiliare cinese, alle prese con l’avvio del piano di ristrutturazione del debito da 320 miliardi di dollari, hanno spinto le azioni del gruppo a cedere ieri fino al 25% alla Borsa di Hong Kong. L’onda lunga si è sentita anche in Europa con gli indici tutti in rosso, ma sullo sfondo l’osservato speciale dei mercati resta il nodo tassi e le ricadute sul Pil. Del resto, a confermare l’«ossessione» della Bce per la lotta all’inflazione e la rotta dei tassi più alti e più a lungo è stata ieri la stessa presidente Christine Lagarde.

Hanno invece recuperato terreno gli indici Usa dopo un avvio negativo. 

I TIMORI

A far tremare le azioni di Evergrande è stato l’annuncio che non sarebbe stata in grado di attuare il piano di ristrutturazione volto a garantirne la sopravvivenza. Il colosso è letteralmente crollato in Borsa alimentando le preoccupazioni del mercato in un momento in cui il settore immobiliare cinese sta affrontando una crisi senza precedenti. Tutto è iniziato domenica sera quando il gruppo cinese ha ammesso di non poter emettere nuovo debito dopo le indagini governative avviate sulla controllata, Hengda Real Estate Group. «In considerazione del fatto che Hengda Real Estate Group, una delle principali filiali della società, è oggetto di indagine, il gruppo non è in grado di soddisfare i requisiti per l’emissione di nuove obbligazioni nelle circostanze attuali», ha annunciato. Una notizia arrivata due giorni dopo l’ennesimo segnale preoccupante con tanto di rinvio degli incontri sulla ristrutturazione previsti per ieri e oggi: «È necessario rivalutare i termini» del piano per adattarlo alla «situazione oggettiva e alle richieste dei creditori», hanno fatto sapere dal colosso cinese. Oltre alla capogruppo sono così andate a picco le controllate Evergrande Nev (-22,22%), Evergrande Property (-14,10%) ed Evergrande Serces (-11%), trascinando un po’ tutto il settore degli sviluppatori di real estate, da Sunac (-4,85%) a Country Garden (-5%).

L’enorme debito del gruppo cinese ha contribuito all’aggravarsi della crisi del mercato immobiliare del Paese, facendo temere una ricaduta globale. Il settore immobiliare, che con l’edilizia rappresenta circa un quarto del Pil cinese, è un pilastro fondamentale della crescita e negli ultimi decenni ha cavalcato registrato performance straordinarie. Ma l’enorme debito dei maggiori operatori è stato visto da Pechino negli ultimi anni come un rischio inaccettabile per il sistema finanziario cinese e per la salute economica.

Dal 2020 le autorità hanno gradualmente ristretto l’accesso al credito agli sviluppatori. Di qui l’ondata di insolvenze. All’inizio del mese, le autorità della città meridionale di Shenzhen hanno poi arrestato diversi dipendenti Evergrande, invitando inoltre il pubblico a segnalare i casi di sospetta frode. Anche Country Garden, ha evitato all’ultimo il default dopo una perdita record e debiti per 150 miliardi.

Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 08:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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