Treviso. Boom dell'edilizia, le aziende aumentano di 240 unità: «É un dato drogato da bonus e superbonus»

Sabato 29 Ottobre 2022 di Mattia Zanardo
Boom dell'edilizia

TREVISO - Il boom dell’edilizia non si ferma. In un anno il numero di imprese del settore è aumentato di 240 unità, globalmente sono oltre 500 in più rispetto al 2019, l’anno pre pandemia: un record. Ma è un dato solo apparentemente positivo. Dalla Camera di Commercio, che annota il vertiginoso aumento delle iscrizioni nel registro delle imprese, parlano di un mercato “drogato” dai bonus e superbonus; di imprese troppo piccole per reggere quando di aiuti non ce ne saranno più.

Senza contare il proliferare di professionisti improvvisati, di aziende microscopiche aperte da stranieri dove fare i controlli è impossibile e spesso alimentano illegalità a ogni livello.

Il quadro

Il rapporto trimestrale curato dall’Ufficio studi e statistica della Camera di commercio di Treviso e Belluno mostra come, a fine settembre, l’edilizia trevigiana abbia guadagnato 38 sedi d’impresa rispetto alla rilevazione del giugno precedente e 238 nel giro di un anno, in prevalenza artigiane (più 195). Numeri che fanno del comparto il principale contributore alla crescita generale della platea di aziende operative in provincia. Se si prende a paragone il corrispondente dato del settembre 2019, le costruzioni hanno ormai superato di circa 500 nuove realtà la numerosità pre-pandemia. Un’espansione in controtendenza con la frenata di molti altri settori. A maggior ragione perché a questo incremento si affianca quello parallelo delle agenzie immobiliari: il bilancio di questo segmento, com’è facile intuire direttamente connesso al primo, è in attivo per 36 imprese nell’arco dei tre mesi considerati e di 123 su scala annuale. Il fenomeno va avanti ormai da parecchi trimestri.

«Attenzione»

Da tempo tuttavia, rappresentanti e analisti dell’ente camerale mettono in guardia su una crescita che rischia di rivelarsi abnorme, sovradimensionata rispetto alla reale capacità produttiva del settore. In altre parole, Superbonus 110% e gli altri incentivi fiscali, al di là di una spinta positiva, hanno alimentato la domanda di mercato anche oltre le aspettative e hanno saturato la disponibilità da parte delle imprese già presenti. Così parecchi hanno costituito nuove ditte per cercare di approfittare delle occasioni di business. Il timore, però, è che quando le agevolazioni vengano meno, anche molti di questi neo edili non abbiano gambe sufficienti per rimanere in piedi. La forte richiesta tra l’altro ha determinato anche un proliferare di piccole e micro ditte aperte di recente da stranieri, in particolare dall’Est Europa, come indirettamente emerso anche in occasioni di recenti fatti di cronaca, dallo scontro tra gruppi di kosovari a Fiera nel capoluogo alla rissa tra albanesi a Vittorio Veneto. Una galassia che spesso sfugge anche alle associazioni di rappresentanza e ai sindacati e sulla quale il prefetto ha annunciato serrati controlli.

Nella Marca

Al 30 settembre scorso, secondo il censimento camerale, le imprese attive con sede in provincia di Treviso erano in totale 79.827, in aumento di 212 rispetto al medesimo periodo del 2019 e 293 in più nel confronto con la corrispettiva rilevazione di tre anni fa. Come accennato alla crescita dell’edilizia si accompagna quella dei servizi alle imprese. Oltre alle citate agenzie immobiliari, si amplia la presenza di attività finanziarie e assicurative (più 30 nel terzo trimestre dell’anno e più 94 su base annua). Importante anche l’incremento annuale delle attività di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese e le attività professionali, scientifiche e tecniche (più 72). Ritocca all’insù la propria consistenza anche il segmento dei servizi alle persone (58 unità in più in un anno), mentre il manifatturiero evidenzia un andamento negativo nel suo complesso: perde su base annua 62 sedi d’impresa, ma guadagna 48 filiali dipendenti. La flessione annuale delle sedi è determinata quasi interamente dalle imprese artigiane (55), concentrate in particolare nel sistema moda (meno 29) e nel legno-arredo (meno 26). Sono le imprese dedite alle attività di riparazione, manutenzione e installazione di macchine ed altre apparecchiature ad attenuare la flessione, tanto per le artigiane (più 16 sedi), quanto per le imprese nel complesso (più 26). In calo anche il numero di imprese nell’agricoltura: 53 realtà in meno rispetto a settembre 2021, di cui quasi la metà nell’ultimo trimestre, e 208 da settembre 2019.

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 21:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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