Prezzi, sarà un 2024 di aumenti: dalle bollette ai pedaggi, dalla Rc auto al cibo. Spesa su di 1.000 euro

Ecco la mappa dei rincari tracciata dalle principali associazioni di consumatori

Lunedì 1 Gennaio 2024 di Francesco Bisozzi
Prezzi, sarà un 2024 di rincari: dalle bollette ai pedaggi, dalla Rc auto al cibo. Spesa su di 1.000 euro

Sarà un 2024 caratterizzato dai rincari? Ecco quelli da evitare. La mappa degli aumenti l’hanno tracciata le associazioni dei consumatori. Fanno da traino le bollette, complice la fine del mercato tutelato.

Ma occhio anche agli alimentari, alla cene al ristorante, ai trasporti, al costo dell’acqua, alle comunicazioni e ai prodotti per la casa. Il conto? Potrebbe raggiungere i 974 euro in più a famiglia, ha stimato il Codacons. Federconsumatori invece vede in arrivo una stangata di mille euro in media all’anno (1.011 euro a famiglia, per l’esattezza). Dagli alimentari all’assicurazione per l’auto, passando per banche e telefonia, le famiglie dovranno mettere mano al portafogli e andare incontro ad aumenti che, in alcuni casi, potrebbero essere particolarmente sostanziosi, spiega il Codacons. Si parte da cibi e bevande, che registrano da due anni un trend in forte rialzo e che proseguirà, seppur in attenuamento, nel corso del 2024, determinando una maggiore spesa stimata in +231 euro a famiglia. Per il settore dei trasporti (auto, treni, aerei), già caratterizzato nel 2023 dai fenomeni del caro-benzina e del caro-voli, una famiglia media potrebbe ritrovarsi a spendere 160 euro in più annui.

Bollette del gas, cosa cambia con la fine del mercato tutelato: come scegliere il fornitore e le migliori offerte

Altra nota dolente: l’Rc auto. Un nucleo che dispone di due automobili si ritroverà a spendere in totale 62 euro in più rispetto al 2023, solo a titolo di copertura assicurativa, stima sempre il Codacons. E poi. Se per i mutui c’è cielo sereno all’orizzonte ora che sembra finita la politica dei rialzi dei tassi imposta dalla Bce (con la conseguenza che nel corso del 2024 potrebbero non scattare nuovi aumenti delle rate) lo stesso non può dirsi per il settore dell’energia. Infatti, la fine del mercato tutelato del gas e della luce porterà, avverte il Codacons, incrementi delle tariffe: la maggiore spesa potrebbe attestarsi a +220 euro annui a nucleo. D’accordo Federconsumatori: «i rincari del 2024 sono trainati, ancora una volta, dall’aumento dei prezzi dei beni energetici, che crescono ancora, soprattutto sulla spinta del gas, anche alla luce dell’eliminazione dello sconto sull’Iva e sugli oneri di sistema, nonché a causa del passaggio al mercato libero, dove le tariffe sono mediamente più care di quelle fino ad oggi garantite sul mercato tutelato». Per Federconsumatori è importante attuare una rimodulazione delle aliquote Iva sui generi di largo consumo, accompagnandola con misure sanzionatorie di controllo.

IL PASSAGGIO
«Ciò consentirebbe alle famiglie di risparmiare oltre 531,57 euro annui», afferma Michele Carrus, presidente di Federconsumatori. L’associazione vede inoltre aumentare nel 2024 la Tari di circa 26 euro in media. Per mense scolastiche e libri si spenderanno 12 euro all’anno in più. Per le prestazioni sanitarie 32 euro in più. I maggiori rincari riguarderanno, anche per Federconsumatori, il carrello della spesa e le bollette, che insieme richiederanno nel 2024 un esborso aggiuntivo superiore a 500 euro. Sugli adeguamenti tariffari nel comparto della telefonia, con diversi operatori che hanno già annunciato aumenti per il nuovo anno, il grido di allarme più alto è quello di Assoutenti. «Solo per gli incrementi già comunicati dai gestori la maggiore spesa potrà raggiungere i +60 euro annui a utenza, a seconda dell’offerta sottoscritta», afferma il presidente dell’associazione Gabriele Melluso. Che aggiunge. «Sommando gli adeguamenti tariffari legati all’inflazione, per un importo compreso tra i +27 e i +30 euro annui a famiglia, si arriva a una stangata che potrebbe raggiungere nel 2024 la cifra complessiva di 770 milioni di euro». Costerà di più anche il riciclo. 

Operativa dal primo gennaio la riduzione del Cac per gli imballaggi in legno, da 8 euro a tonnellata a 7 euro a tonnellata, annunciata dal Conai. Scatteranno invece dal 1 aprile 2024 i rialzi per alluminio, carta e plastica. Il contributo per gli imballaggi in alluminio passerà da 7 euro/tonnellata a 12 euro/tonnellata. Il contributo base per gli imballaggi in carta da 35 euro/tonnellata a 65 euro/tonnellata, un maxi-rincaro dopo la riduzione a 5 euro/tonnellata, in vigore dal giugno 2022 a ottobre 2023, con il boom dei valori dei maceri. Intanto, e almeno questa è un’ottima notizia, l’inflazione continua ad arretrare. Per le tasche degli italiani il 2024 potrebbe essere l’anno del ritorno alla normalità. A novembre 2023 l’inflazione ha registrato un aumento dello 0,7% su base annua, da +1,7% nel mese precedente. Questo è emerso dalle ultime rilevazioni dell’Istat. L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l’indice generale e a +5,1% per la componente di fondo. 


 

© RIPRODUZIONE RISERVATA