Borse asiatiche di nuovo in rosso
Rientro da incubo per Tokyo

Pessimo inizio di ottava per l'azionario asiatico, zavorrato per l'ennesima volta dalla Cina. Il PMI servizi elaborato da HSBC è crollato a dicembre a quota 50,9 punti, a conferma di come la seconda potenza economica mondiale fatichi a trovare slancio. Male Tokyo, rientrata dopo la lunga pausa per i festeggiamenti del Capodanno. L'indice Nikkei ha lasciato sul terreno il 2,35% a 15.908 punti mentre il più ampio Topix è sceso dello 0,78% a 1.292 punti. A pesare sia l'attuale fase di apprezzamento dello yen sulle principali controparti, sia qualche presa di beneficio dal momento che nel 2013 la piazza nipponica ha messo a segno un rialzo del 57%, miglior performance dal 1972, grazie ai massicci stimoli forniti dalla Bank of Japan. Tra le altre borse asiatiche, Seul è l'unica a mostrare il segno più con un +0,37%, mentre Taiwan lascia sul parterre mezzo punto percentuale. In rosso anche le piazze che chiuderanno più tardi le contrattazioni, con Bangkok che cede l'1%, Hong Kong lo 0,72%, Jakarta lo 0,91%. Piatte Kuala Lumpur e Singapore, a picco Shanghai con un -2,13%. Sul listino del Dragone pesa la riapertura delle IPO. Si teme che l'arrivo di nuove società quotate possa avere impatti negativi sul mercato.