Sanremo, Littizzetto ironica: «Berlusconi sbaglia a non temermi»

Sabato 9 Febbraio 2013
Luciana Littizzetto (foto Gian Mattia D'Alberto - Lapresse)
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ROMA - Sanremo gi un caso politico, ma a tre giorni dall'avvio del festival pi "preelettorale" di sempre, dietro le quinte dell'Ariston tiene ancora banco l'ironia.



Dopo la battuta di Fabio Fazio ieri su Twitter («Berlusconi ha detto che Sanremo andava spostato: ma dove? Aspettiamo proposte!»), oggi tocca a Luciana Littizzetto. Al Cavaliere, che ieri aveva detto di non temere le incursioni dell'attrice contro il centrodestra «perché la reazione poi ci premia», lady Sanremo replica: se non ha paura di me, è

solo perché «non mi ha mai visto la mattina, appena sveglia».



Top secret, ovviamente, gli spunti degli interventi di Lucianina, che scrive meticolosamente la mattina in albergo, dopo una passeggiata sul lungomare e prima delle prove pomeridiane in teatro: anche a Sanremo, come a Che tempo che fa, si affiderà a una forte dose di improvvisazione. «Non si faranno prediche, ma qualche roba si dirà», la butta lì ai microfoni del Tg1, accanto a Fazio che ribadisce sorridendo: «Il festival non è impermeabile alla realtà. La satira fa bene a tutti, anzi uno arriva più forte».



E mentre c'è attesa per le parodie di Maurizio Crozza, che sbarcherà al festival già martedì sera dopo il nuovo record di ascolti con il suo Paese delle meraviglie su La7 (oltre 3,2 milioni e quasi l'11% di share), con l'attualità e la politica potrebbe giocare anche Claudio Bisio, che salirà per la prima volta sul palco dell'Ariston nella finale di sabato. L'attore, arrivato oggi in Riviera - come documenta puntuale Fazio su Twitter - si prepara a tornare nelle vesti di comico: proverà a porte chiuse il suo sketch con accompagnamento musicale e non è escluso che canti.



Nella serata di mercoledì potrebbe invece spuntare Neri Marcorè, trasformista d'eccezione, capace di spaziare tra i personaggi della politica e dello spettacolo.



«Temo che assisteremo al solito show di ospiti in chiave antiberlusconiana, che poi si assolveranno, insieme alla Rai, invocando il diritto di satira», avverte oggi dal Pdl Antonio Leone, vicepresidente della Camera, mentre Giorgia Meloni (Fdi) si augura che non si usi il festival «per fare campagna elettorale».



Non polemizza il presidente del Senato Renato Schifani, convinto però che sulla data di messa in onda servisse «una maggiore riflessione di buonsenso», evitando di mandare il festival «in parallelo con gli annunci elettorali dei leader politici», come ha lamentato ieri Berlusconi in una intervista a Messaggero tv. Al leader del Pdl toccherà infatti, in qualità di capolista - come a Bersani e a Monti - andare in onda su Rai2 contro Sanremo. Al Cavaliere lancia invece un invito-provocazione il sindaco della città, Maurizio Zoccarato: «Presidente venga anche lei, se viene le cedo i miei posti in prima fila così potrà duettare con Crozza!». Proposta «suggestiva ma inattuabile», replica su Twitter il direttore di Rai1 Giancarlo Leone. In par condicio i politici non possono partecipare ai programmi di intrattenimento. Almeno quelli 'in carne e ossà.
Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 14:13

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