Addio a Marty Balin, fondatore dei Jefferson Airplane e leggenda della Summer of Love

Sabato 29 Settembre 2018
Addio a Marty Balin, fondatore dei Jefferson Airplane e leggenda della Summer of Love
'Abbiamo perso una leggendà. L'addio più struggente arriva dalla 'Acid Queen', Grace Slick, che lo ha accompagnato sui palchi di tutto il mondo. Balin, 76 anni, si è spento a Tampa in Florida, mentre veniva trasferito in ospedale lo scorso giovedì. La notizia però è stata fatta circolare solo questa notte. 'Marty ha contribuito all'inizio della rivoluzione che continua a vivere oggì, dice ancora la voce dei Jefferson Airplane. Perchè quella del gruppo rock statunitense e del suo 'San Francisco Sound' fu davvero una rivoluzione, parte integrante della controcultura a stelle e strisce e caposaldo della scena musicale psichedelica che ha colorato la 'Summer of Lovè.

«L'aeroplano» Jefferson iniziò il proprio volo nel 1965, e Balin, al secolo Martyn Jerel Buchwald, ne fu ideologo e fondatore. Balin nasce cantane pop, voce dei Town Criers. Ma proprio nel '65 si lancia nel mondo dei nightclub, aprendo il 'The Matrix', una intera palazzina dedicata alla musica rock. Ma è in un altro locale notturno, il 'Drinking Gourd', che si imbatte nel musicista folk Paul Kantner e nella sua chitarra a 12 corde. I due decidono di mettere insieme un gruppo per richiamare pubblico nelle serate del 'The Matrix': alla chitarra c'era Jorma Kaukonen, al basso Jack Casady. Slip Spence è il batterista, mentre la voce è quella di Signe Toly Anderson. L'anno successivo incidono l'album di debutto: 'Jefferson Airplane Takes off', il decollo dell'aeroplano e la via per il successo. Che però arriva solo l'anno successivo, insieme alla nuova sensuale cantante. Grace Slick, oltre alla voce e alla indiscutibile presenza scenica, porta in dote due pezzi. Due inni all'Lsd, destinati a diventare la colonna sonora della west coast psichedelica, fino all'apoteosi del palco di Woodstock nel 1969: 'White Rabbit' e 'Somebody to Lovè.

I due brani confluiscono nel secondo album del gruppo 'Surrealistic Pillow'. L'aeroplano ora ha preso il volo, presenza imprescindibile in tutti i festival che segnano la lunga stagione della pace e dell'amore, meglio se libero. Un volo radente che tocca tutti i festival che contano: lo Human Be-In di San Francisco, il festival di Wight, il Monterey Pop Festival, Woodstock. Un volo che si interrompe bruscamente ad Altamont, nel dicembre del 1969, quando i sogni di una generazione si infrangono, spezzati dalla violenza degli Hell's Angels in quel concerto organizzato dagli Stones e funestato dall'omicidio di Meredith Hunter. Prima della doccia fredda di Altamont, gli Airplane inanellano un disco dietro l'altro: nel '67 arriva 'After Bathing at Baxter's', seguito l'anno successivo da 'Crown of Creation'. Ma il capolavoro di Balin è 'Volunteers', del 1969. Un disco che è un inno contro la guerra e contro il sistema.

E che contiene la title track, firmata proprio da Balin insieme a Kantner, una dichiarazione di guerra alla società bigotta e perbenista.
Nel 1971 Balin lascia gli Airplane, fortemente turbato dalla morte dell'amica Janis Joplin e in disaccordo con lo stile di vita lisergico degli altri membri del gruppo. Un'assenza durata appena tre anni: nel 1974 torna sui suoi passi, ma al posto dell'aeroplano trova un'astronave. I Jefferson Airplane sono diventati Jefferson Starship. Con loro incide tre album, collaborando a un quarto. E trova lo spazio per piazzare un altro piccolo capolavoro: è 'Miracles', contenuta in 'Red Octopus' del 1975. Nel 1978 lascia definitivamente la band, per tentare una carriera solista che, di fatto, non è mai decollata.
Ultimo aggiornamento: 14:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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