«Il momento che viviamo è molto difficile, per i lavoratori dello spettacolo e per gli artisti.
È l’auspicio espresso da Giulio Rapetti, in arte Mogol, presidente della Siae, intervenendo alla presentazione del nuovo Annuario Siae, alla presenza in streaming del ministro della Cultura, Dario Franceschini. «Le conseguenze del coronavirus sono devastanti dal punto di vista economico, occupazionale e sociale, al netto di quelle più strettamente culturali - osserva Mogol - In questo momento, è necessaria perciò una visione sistemica e un’idea di sviluppo condivisa, per attivare una vera ripartenza con un’attenzione particolare ai lavoratori creativi e alle loro specifiche esigenze».
Per il direttore generale Gaetano Blandini, «il ministro ha davvero fatto tutto quello che era in suo potere per dare sostegno agli autori, agli esecutori, a tutta la filiera del settore dello spettacolo; di ciò gli va dato atto. Abbiamo sofferto ma abbiamo anche avuto importanti ristori che al momenti ci consentono di sopravvivere». Per il direttore della Siae, «se c’è un momento in cui si può elaborare un piano industriale per la cultura è proprio questo. Lo spettacolo dal vivo ritornerà e non c’è motivo che non ritorni, ma è irrealistico pensare che la pandemia sia destinata a non lasciare traccia. Bisogna prestare attenzione ai cambiamenti in atto e cercare di cogliere tutte le opportunità offerte da questa nuova situazione, per garantire la sostenibilità economica del settore».
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