Non ci sono motivazioni religiose dietro la scelta di Justin Bieber di cancellare le ultime date del suo Purpose Tour. La popstar canadese ha infatti negato le voci secondo cui la chiusura anticipata della tournée sarebbe legata al suo desiderio di dedicarsi a tempo pieno alla fede o, addirittura, al progetto di aprire una sua chiesa. «No, non è vero niente», ha ribadito il cantante a tmz.com, il sito statunitense di gossip a cui aveva precedentemente confidato di volersi solo rilassare un po’.
Partito nel marzo 2016 da Seattle, il Purpose World Tour avrebbe dovuto avere fine a Singapore l’8 ottobre prossimo.
Dopo lo show di Londra del 2 luglio, Bieber ha però optato per l’annullamento dei restanti quattordici concerti, una decisione comunicata e spiegata così ai suoi fan in una nota ufficiale: «Justin ama i suoi supporters e odia deluderli. Li ringrazia per l'incredibile esperienza del Purpose World Tour degli ultimi 18 mesi ed è grato e onorato di aver condiviso quell'esperienza con il suo cast e la sua crew per oltre 150 spettacoli di successo in 6 continenti. Ma dopo una riflessione approfondita ha deciso che non terrà altri concerti. I biglietti saranno rimborsati dove sono stati acquistati».
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