Cesare Cavalleri, 85 anni, direttore della rivista "Studi Cattolici" dal 1965 vince il «Premio Speciale Montale Fuori di Casa», patrocinato dal Ministero della Cultura: «giornalista, critico letterario, scrittore e soprattutto uomo di autentica cultura», come recita la motivazione. La cerimonia di conferimento del prestigioso riconoscimento - che nel 2021 giunge alla XXV edizione - si terrà martedì 7 settembre a Milano, alle ore 18.00, presso la Sala delle Accademie della Veneranda Biblioteca Ambrosiana (piazza Pio XI, 2).
Premio Camposampiero, scelto il terzetto dei finalisti
Nato a Treviglio nel 1936, Cesare Cavalleri si è laureato in Economia con una tesi in statistica, comprendente un'analisi sulla frequenza del fonema «doppio zeta» nei Pensieri di Leopardi, e ha insegnato alcuni anni Statistica all'Università di Verona. È direttore di «Studi cattolici» dal 1965 e, dallo stesso anno, dirige anche la casa editrice Ares, che pubblica libri di saggistica e di alta divulgazione culturale, essendo così il direttore più longevo del panorama giornalistico italiano. Negli anni '60 ha fondato, a Verona, la rivista «Fogli», sulla quale, fra l'altro, ha ospitato una polemica con Eugenio Montale riguardo ai rapporti fra le generazioni. Ha tenuto corsi alla Scuola superiore delle Comunicazioni sociali dell'Università Cattolica di Milano e corsi di «Creatività e comunicazione» (Cattedra di Estetica) all'Università di Genova. Cavalleri collabora al quotidiano «Avvenire», di cui è stato anche critico televisivo, dal primo numero (4 dicembre 1968). Per anni ha pubblicato ogni mercoledì, su «Avvenire», la rubrica «Persone & parole» che ha dato luogo a quattro volumi antologici. Attualmente, oltre ad articoli di critica letteraria e di costume, pubblica, sempre al mercoledì su «Avvenire», la rubrica «Leggere, rileggere» dedicata a libri non di sola attualità. Nel volume «Letture, 1967-1997» ha raccolto la sua esperienza trentennale di critico letterario. Ha curato la versione ritmica del Libro della Passione, del poeta e teologo cileno José Miguel Ibañez Langlois (Ares, 1990), diffuso anche in cd con le musiche di Gianmario Liuni. Il suo itinerario, non solo professionale, è stato raccontato nella lunga intervista raccolta da Jacopo Guerriero con il titolo «Per vivere meglio. Cattolicesimo, cultura, editoria» (La Scuola, Brescia 2018). Sue poesie antiche sono state pubblicate nel 2019 da Mimesis con il titolo «Sintomi di un contesto», a testimonianza della temperie culturale degli anni '50 e '60.
Tra i suoi scritti montaliani, sulla «Revue des Études Italiennes» (Parigi, la Sorbona 1998) è uscito il saggio «Il parapiglia del Diario postumo di Montale». Nel 2004 gli è stato assegnato il Premio internazionale Medaglia d'oro per la Cultura Cattolica che, in precedenza, era toccato, fra gli altri, ad Augusto Del Noce, ai cardinali Joseph Ratzinger e Giacomo Biffi, all'economista Michael Novak, al maestro Riccardo Muti. Nel 2006 ha ricevuto l'Ambrogino d'oro, onorificenza che il Comune di Milano riserva ai cittadini benemeriti. Nel 2021, una giuria presieduta da Antonia Arslan gli ha conferito il Premio Camposampiero alla carriera. Sotto la direzione di Cavalleri, la Casa editrice Ares si è mantenuta al passo con i tempi senza tradire però lo spirito originale, che è quello di offrire una chiave di lettura delle cose che accadono nel mondo e nella cultura senza badare ad etichette, generi e correnti, ma «sempre alla ricerca del Bello cristianamente rivelatore del Vero» e sulla base di un'identità cristiana e cattolica mai posta in discussione. Tra i numerosi libri pubblicati da Ares meritano di essere ricordati il celebre romanzo di Eugenio Corti, «Il cavallo rosso», edito nel 1983.