A guardarlo con le fauci spalancate, lo si direbbe certamente degno del suo nome.
Una vera e propria ecatombe della specie che aveva portato il marsupiale sull'orlo dell'estinzione. Tanto che da quasi 3mila anni e ben prima del cancro, il diavolo della Tasmania era già scomparso dall'Australia continentale. Anche e soprattutto per questo, la notizia della liberazione in natura e in quel territorio, Nuovo Galles del Sud, da dove erano scomparsi da millenni, di 26 esemplari di diavolo, rappresenta un nuovo inzio per l'intero habitat di quei territori sconfinati. "Abbiamo lavorato per più di dieci anni per riuscire ad arrivare ad oggi", ha commentato Tim Faulkner, presidente di AussieArk, l'organizzazione che si occupa del recupero delle specie animali e che ha diffuso l'immagine che proponiamo. "Non abbiamo soltanto reintrodotto in quel territorio uno degli animali più iconici e amati del Paese ma anche aiutato l'ecologia forestale a ritrovare il suo equilibrio". Il diavolo della Tasmania è infatti, tra quei predatori che svolgono il compito di "spazzino" naturale. Non disdegna le carcasse che fa a pezzi grazie alle sue mascelle poderose.