Due rari esemplari di falco pellegrino sono stati sequestrati dai militari della guardia di finanza durante i controlli all'aeroporto di Fiumicino, a Roma. Un cittadino italiano, proveniente da Dubai, negli Emirati Arabi, aveva provato a fare entrare i rapaci nel Paese, ma è stato tradito dagli anelli di marcaggio che, attaccatti alle zampe degli animali, hanno attratto l'attenzione dei finanzieri. L'uomo è stato denunciato per falso e introduzione di fauna in via d'estinzione senza la licenza di importazione. Gli uomini delle forze dell'ordine infatti, si sono presto accorti che gli strumenti divergevano da quelli usati in Spagna, paese di nascita dei falchi, come risultava dalla documentazione di accompagnamento.
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Sono scattati così i controlli incrociati, tramite il supporto dell'Autorità di gestione Cites, del ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e delle autorità spagnole, con l'obiettivo di ricostruire i movimenti compiuti dagli animali prima di arrivare in Italia. Nati in cattività e registrati in Spagna, si è poi scoperto fossero stati trasferiti negli Emirati e sostituiti con altri due esemplari di una specie più pregiata, il falco peregrinus peregrinator, dalla corporatura più possente e dal piumaggio più colorato. A loro erano stati applicati gli anelli di marcaggio degli animali europei per occultare l'origine asiatica ed eludere il divieto di ingresso in Europa.
Giunti in talia, la prole degli uccelli avrebbe potuto fruttare, se venduta agli appassionati del settore, centinaia di migliaia di euro. I falchi sono stati trasferiti in un centro specializzato e l'importatore denunciato a Roma per i reati di falso e introduzione di fauna in via d'estinzione senza la licenza di importazione rilasciata dal ministero degli Affari esteri.
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