Vaticano, davanti a San Pietro si benedicono cani e gatti e si recita il Padre Nostro nella mini fattoria allestita dalla Coldiretti

Diffusa ricerca sulla diffusione degli animali domestici: calati del 40% e tornati a livelli pre-pandemia

Mercoledì 17 Gennaio 2024 di Franca Giansoldati
Vaticano, davanti a San Pietro si benedicono cani e gatti e si recita il Padre Nostro nella mini fattoria allestita dalla Coldiretti

C'è un asinello del monte Amiata, mucche marchigiane dallo sguardo triste, galline, galli e capre nella mini fattoria allestita davanti a piazza San Pietro. In ogni gabbia è presente un esemplare che i bambini cercano di salutare allungando le manine dalle transenne per avvicinare la bestiola. Sul palco, tra le bandiere della Coldiretti, c'è il cardinale Mauro Gambetti arrivato dopo avere celebrato una messa in basilica. Si mette la stola, estrae un libro liturgico e legge la tradizionale benedizione per gli animali prevista per la festa di Sant'Antonio Abate, seguita poi dalla preghiera del Padre Nostro. Segue anche un discorso breve che fa riferimento al patto tra uomo e ambiente: un legame antico eppure urgente che Papa Francesco ha circoscritto nella enciclica Laudato Si.

Cita ovviamente anche il Giubileo alle porte. A causa dei lavori e dei cantieri aperti per l'Anno Santo nella zona stavolta non sono potuti arrivare, come era previsto, i cavalli che invece negli anni passati erano arrivati a decine. Per l'occasione ci sono però tanti proprietari di cani, desiderosi di ricevere la benedizione con i loro animale. Ad allestire la mini fattoria è stata la Coldiretti e l'Associazione Allevatori che hanno diffuso assieme uno studio dal quale è emerso che una casa italiana su tre (33%) ospita animali da compagnia con cani, gatti, uccellini, tartarughe e anche rettili, per un giro d'affari legato alla pet economy oggi stimato in circa 3,5 miliardi di euro a livello nazionale. 

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Il 2023 ha visto un calo della percentuale di cani e gatti nelle case, percentuale tornata ai livelli del pre-pandemia dopo che l'effetto lockdown legato al covid aveva fatto salire la presenza del 40%. Gli animali più diffusi restano i cani, ospiti nel 42% delle case, e i gatti nel 34%, largamente davanti a pesci, uccelli e tartarughe. Il 13% di chi possiede un animale ha preso in considerazione l'ipotesi di essere sepolto con lui, mentre uno su cinque (il 20%) ha addirittura pensato di destinargli una parte della propria eredità, secondo Eurispes. Il 62% di chi ospita animali domestici spende mensilmente tra i 30 e i 100 euro e solo il 19% meno di 30 euro mensili.

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Papa Francesco in più occasioni, in passato, ha evidenziato con una certa preoccupazione la tendenza degli italiani a sostituire cani e gatti ai bambini e citava, per esempio, anche certe decisioni di giovani coppie di adottare un animale ma non un bambino. Le parole del pontefice avevano sollevato un autentico putiferio, costringendo il Vaticano a fare presente che il timore del Papa, nei suoi discorsi, era ovviamente solo quello di mettere in evidenza il dramma delle culle vuote, della denatalità ritenuta un elemento negativo per la crescita del Paese. 

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Ultimo aggiornamento: 15:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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