Violenza sulle donne: l’altra sera l’ennesimo provvedimento adottato dal tribunale di Sulmona che ha disposto gli arresti domiciliari per un pratolano di 54 anni con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.
L’uomo è ora confinato in casa con il divieto di comunicare all’esterno, se non con i suoi avvocati, e dovrà comparire davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sulmona il prossimo martedì o mercoledì per la convalida dell’arresto e l’interrogatorio di garanzia. Le lesioni riportate dalla donna nell’ultima occasione, non sarebbero particolarmente gravi: tuttavia l’episodio è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso colmo di soprusi e a cui la donna ha deciso di ribellarsi, uscendo dal silenzio e rivolgendosi alle forze dell’ordine.
A convincere la vittima è stato anche il dibattito che sui media, a causa dei fenomeni di violenza di genere, si è intensificato in queste ultime settimane, in Italia e in Abruzzo. Spesso, purtroppo, con epiloghi drammatici. La spinta decisiva che viene dalla consapevolezza di poter contare su una rete protetta e, soprattutto, di poter affrontare anche “l’onta” della vergogna e superare i sensi di colpa. Un ostacolo che a volte sembra insormontabile, un percorso difficile, soprattutto quando, come in questo caso, ci sono figli di mezzo o le voci di un paese al quale la coppia, come quella in questione, è apparsa sempre come felice e serena. Sotto la cenere, però, covava il fuoco e, in fondo, è un bene che la fiamma si sia sprigionata in tempo.