Diciassettenne morto in moto, il papà inginocchiato accanto al suo corpo: «Gliel'ho regalata io, è colpa mia»

Diciassettenne morto in moto, il papà inginocchiato accanto al suo corpo: «Gliel'ho regalata io, è colpa mia»
PADOVA - Schianto mortale ieri sera pochi minuti dopo le 19 in via Chiesanuova. Ha perso la vita uno studente diciassettenne, Piergianni Cesarato. Secondo quanto ricostruito dagli...

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PADOVA - Schianto mortale ieri sera pochi minuti dopo le 19 in via Chiesanuova. Ha perso la vita uno studente diciassettenne, Piergianni Cesarato. Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Polizia Stradale del comandante Gianfranco Martorano il ragazzo, in sella alla sua Yamaha 125, stava percorrendo via Chiesanuova in direzione di Vicenza. Giunto all'altezza di via Andrea Cesalpino, si è schiantato contro un furgoncino Fiat Scudo che dalla opposta direzione di marcia si stava inserendo nella laterale. Al volante G.M., operaio originario della Romania, di 47 anni.

La causa dell'incidente: una mancata precedenza

Da accertare la dinamica dello scontro anche se l'ipotesi più accreditata sarebbe quella di una mancata precedenza che ha colto di sorpresa il centauro. Dopo l'impatto Piergianni è ricaduto sull'asfalto privo di sensi. Gli agenti hanno ascoltato alcuni testimoni per ricostruire l'accaduto. Dai primi accertamenti sembra che il ragazzo stesse procedendo a velocità moderata. L'improvviso ostacolo che gli si è materializzato davanti sarebbe risultato fatale: non gli ha dato il tempo di tentare una manovra disperata. Il conducente del furgone, che rischia di finire sul registro degli indagati con l'accusa di omicidio stradale, è stato portato negli uffici della Stradale in via Acquapendente dove è stato sentito fino a tarda notte per capire come sia realmente avvenuto l'incidente. Subito dopo lo schianto ha dato l'allarme ai numeri d'emergenza. É apparso sconvolto per l'accaduto. Gli agenti della Stradale vogliono capire cosa l'avrebbe spinto ad invadere la carreggiata con una moto che sopraggiungeva dall'opposta direzione. Al conducente del furgoncino è stato effettuato subito l'alcoltest che è risultato negativo. Lo Scudo presentava le tracce del violento impatto sulla portiera destra ma l'urto è stato talmente violento da mandare in frantumi anche il finestrino sulla fiancata del mezzo.


I tentativi di rianimazione

Sul posto sono giunti i sanitari del Suem 118 con l'automedica. Hanno provato a rianimare il giovane per oltre quaranta minuti, ma alla fine non hanno potuto far altro che accertarne l'avvenuto decesso. Troppo gravi le lesioni riportate nel tremendo impatto. Sul luogo dell'incidente è arrivato nel frattempo il padre del ragazzo, Nicola Cesarato, che alla vista del corpo del figlio coperto da un telo bianco, ha iniziato ad urlare in modo straziante. Sorretto da due poliziotti è stato fatto allontanare di qualche metro ma è crollato di fronte alle vetrine del negozio di pavimenti che si trova all'angolo dell'incrocio.

Il dolore del papà: «É colpa mia...»

Per un'ora ha continuato a restare inginocchiato, a tratti steso sul marciapiede, stringendosi la testa fra le mani e continuando a urlare. «É colpa mia, gli ho regalato io la moto» e ancora «Voglio morire». Nel frattempo diverse persone sono accorse sul posto per capire cosa stesse accadendo rabbrividendo per le urla del padre. «Doveva continuare a giocare a basket, ho comprato io la moto, non dovevo farlo» continuava a urlare Cesarato. Poi si è trascinato vicino alle lastre dei campioni di pavimento poste all'esterno del negozio sbattendo la testa «Voglio morire, era la mia vita». Poco prima delle 21, accompagnata dai genitori, è arrivata anche la mamma di Piergianni che si è inginocchiata e si è stretta al marito in un abbraccio. Sul posto è arrivata un'ambulanza del 118 che ha accompagnato entrambi i genitori al pronto soccorso per accertamenti.

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Il Gazzettino