VELO D’ASTICO – Arrivati lo scorso 8 agosto, da tre giorni sono scomparsi i 7 richiedenti asilo ospitati in una casa privata di via Lago. Senza avvertire il sindaco hanno fatto le valige i profughi, tutti maschi sotto i 30 anni d’età, trasferiti altrove dalla cooperativa che li gestisce la Csfo di Monselice, probabilmente a Noventa Vicentina, forse in un’altra stuttura privata. Da tre giorni la casa di via Lago è chiusa, abbandonata dagli ospiti che l’hanno animata per 11 mesi, tra momenti di tranquillità e altri di tensione con i residenti nella zona. Giordano Rossi, da primo cittadino e responsabile dell’ordine pubblico del Comune di quasi 2.500 abitanti, è allibito per la partenza di soppiatto dei profughi. «Sono amareggiato per la partenza dei richiedenti asilo senza la segnalazione alle autorità competenti, a partire dal Comune. Un comportamento da stigmatizzare quello tenuto della cooperativa che in questi mesi ci ha creato pure vari problemi, così come in altre realtà come a Schio (presso l’ex colonia Città di Schio a Valli del Pasubio). In questi mesi come amministrazione comunale abbiamo collaborato con la cooperativa fornendo di materiale vario gli ospiti e offrendo loro anche lavori socialmente utili. Prendiamo atto della situazione, ma partire senza avvisare le autorità non va bene. I Comuni purtroppo sono in balia delle cooperative nella gestione dei profughi». Sui motivi della partenza ci sono soltanto supposizioni: inadempienze e mancati pagamenti della cooperativa nei confronti della proprietà della casa. I responsabili della cooperativa per il momento non hanno fornito chiarimenti.
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