Legittima difesa, Renzi boccia la legge: norme blande e confuse

Venerdì 5 Maggio 2017 di Mario Ajello
Legittima difesa, Renzi boccia la legge: norme blande e confuse

Perplesso, deluso, Matteo Renzi. E in serata, il colpo di scena. Non gioisce il neo-segretario di fronte alla prima importantissima legge approvata dal Pd alla Camera, dopo la sua rielezione a segretario? Non gioisce affatto. Anzi, imprevedibilmente, comincia a smontarla. Sulla legittima difesa, il leader avrebbe voluto maggiore rigore, maggiore chiarezza, trova che la norma sia un po' pasticciata e soprattutto: non capace di dare ai cittadini quella sicurezza che essi chiedono. Le prime reazioni della cosiddetta gente comune e dei sostenitori del Pd, che arrivano verso l'ora di cena al neo-segretario, sono critiche e severe a proposito del testo licenziato da Montecitorio. Che non viene né apprezzato né compreso.

GLI SFOGHI
C'è chi, come Alessandro, sulla App del segretario gli si rivolge così: «Caro Matteo, ti scrivo per dirti, da tuo sostenitore convinto, che la legge sulla legittima difesa così come è percepita fa scappare da ridere anche a uno come me! Sono in mezzo alle persone normali tutti i giorni e ti assicuro che una cosa del genere ci fa perdere credibilità e di conseguenza voti. Le cose o si fanno oppure no!». E che cosa farà ora Renzi in presenza di un diluvio di reazioni così? Ha già deciso la linea di condotta: sfidare i moderati e il centrodestra facendo correggere, in senso rigorista, la legge appena approvata in prima lettura. Scrive sulla sua App rispondendo a un cittadino: «Capisco la sua considerazione. Da parte mia inviterò i senatori a valutare di correggere la legge nella parte in cui risulta meno chiara e logica. Visto che io per primo - leggendo il testo - ho avuto e ho molti dubbi. Un saluto cordiale, Matteo».

Dunque a Palazzo Madama si rimetterà mano a questa legge, su cui la Lega e Forza Italia hanno adottato la linea comune del no, considerandola blanda e pasticciata, ed è un no - su un tema di alta sensibilità e profonda delicatezza popolare - che evidentemente può creare dei problemi politici e di consenso per il Pd. Lasciare alle opposizioni una prateria propagandistica su un argomento così, che non è né di destra né di sinistra e tocca trasversalmente il bisogno di sicurezza di tutti, è quanto di meno utile per il nuovo corso dem. «Ma non si tratta - spiega Michele Anzaldi, deputato e responsabile della comunicazione - di questioni di utilità o di propaganda. Semplicemente, la gente non riesce a capire una legge così. Io l'ho votata. Ma mi accorgo che non dà quella sensazione di tranquillità e di sicurezza che si voleva fornire ai cittadini».

IL NUOVO PROFILO
Non è tutta da rifare, naturalmente, anche perché questa legge contiene novità importanti e che vanno nel senso della maggiore tutela delle persone. Ma Renzi si aspetta che i senatori le diano un profilo più netto. Poi di nuovo la parola alla Camera, che pensava di aver parlato chiaro.

Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 00:07