Difendersi in casa con le armi? Il consenso a Nordest è sempre alto: 63%. I dati dell'Osservatorio

Mercoledì 13 Marzo 2024 di Natascia Porcellato
Difendersi in casa con le armi? Il consenso a Nordest è sempre alto: 63%. I dati dell'Osservatorio

"Se una persona trova dei ladri in casa ha sempre il diritto di difendersi anche usando delle armi"? Sì, secondo l'opinione pubblica di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della Provincia di Trento. Secondo gli ultimi dati elaborati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, infatti, il 63% dei nordestini si mostra molto o abbastanza d'accordo con questa affermazione. Guardando alla serie storica, inoltre, possiamo osservare come la tensione sul tema non sia mai venuta meno. Dal 2018 ad oggi, infatti, l'appoggio verso questa posizione, oscillando tra il 62 e il 71%, ha mantenuto una costante e netta maggioranza.

Quali settori condividono con più forza l'idea che, in caso di ladri in casa, i cittadini hanno sempre il diritto di difendersi anche con l'uso delle armi? Il primo fattore da annotare è la trasversalità dell'orientamento: raramente, infatti, l'adesione scende sotto la soglia del 50%.

Andando più nel dettaglio, vediamo che il consenso tende ad essere più ampio tra gli uomini (66%) che tra le donne (60%), mentre dal punto di vista anagrafico l'adesione maggiore è rintracciabile tra coloro che hanno tra i 35 ei 44 anni (70%). Intorno alla media dell'area, invece, si attestano i rispondenti tra i 25 ei 34 anni e di età centrale (entrambi 65%), insieme agli anziani (61%). Più lontani, ma comunque al di sopra della soglia della maggioranza assoluta, appaiono i giovani under-25 (53%) e gli adulti tra i 55 ei 64 anni (57%).

Anche il fattore socioprofessionale sembra offrire una certa veduta comune. L'idea che l'uso delle armi in casa sia legittimo in caso di "visite indesiderate" appare più popolare tra operai (67%), imprenditori (66%) e liberi professionisti (71%), ma non distante troviamo anche pensionati ( 64%) e impiegati (61%). Più contenuta (anche se comunque maggioritaria) appare l'adesione espressa da casalinghe (58%), disoccupati (54%) e studenti (51%).
È politicamente che possiamo apprezzare dei tratti più rilevanti. L'assenso più ampio proviene dagli elettori di Fratelli d'Italia (85%) e della Lega (77%), insieme a quanti voterebbero per il Movimento 5 Stelle (69%), mentre poco al di sotto della media dell'area si attestano coloro che guardano a Forza Italia o che appaiono incerti (entrambi 58%). Più lontani si fermano i sostenitori dei partiti minori, esattamente divisi a metà, mentre l'elettorato che sembra prendere le distanze in maniera più netta dall'idea che sia sempre giusto difendersi in casa anche con l'uso di armi sembra essere quello del Partito Democratico: tra di loro, infatti, l'adesione si ferma al 31%.

Secondo l'Osservatorio sulla sicurezza della casa (Verisure-Censis, 2023), il furto in abitazione è il reato di cui gli italiani hanno più paura di essere vittima (53%). D'altra parte, il 19% degli intervistati ne ha subito almeno uno, e il 45% conosce qualcuno a cui è successo. È un fenomeno, quindi, che appare tristemente familiare e che mette in crisi il benessere e la qualità della vita di ognuno: perché un ladro in casa, propria o di un conoscente, può anche non portare via nulla. Ma ruberà, sempre e comunque, la certezza della propria intimità.
 

Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 09:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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