Legittima difesa, il ministro Costa: tutelare le vittime, nessun Far West

Giovedì 4 Maggio 2017 di Diodato Pirone
Costa

Penso che questa sia una vittoria. Per gli italiani innanzitutto e poi anche nostra, di Alternativa popolare». E' un fiume in piena Enrico Costa, ministro degli Affari Regionali con delega alla famiglia.

Ci spiega le ragioni della sua soddisfazione?
«Se andiamo a vedere il testo iniziale delle modifiche sulla legittima difesa si trattava di semplici correzioni parziali. Qui invece siamo di fronte a una rivoluzione che - senza esautorare la verifica del giudice - libera chi viene aggredito dall'incubo di un possibile processo».

Nel dettaglio...
«L'obiettivo della battaglia che abbiamo combattuto come Alternativa Popolare era chiaro: evitare che chi viene aggredito e che magari difende se stesso, la sua casa i suoi figli, possa essere sottoposto ad un lungo processo. Per poi, dopo anni, essere assolto come accade nella quasi totalità dei casi. Insomma, con le nostre proposte noi chiedevamo di trovare in qualche modo un meccanismo per cui chi viene aggredito non sia sottoposto ad un lungo, talvolta estenuante e doloroso, percorso processuale».

E l'emendamento proposto risponde a questa vostra richiesta.
«Si, perché sostanzialmente ricalca quanto è già stato fatto in Francia».

E cioè?
«Il governo francese ha invertito il percorso processuale».

Cosa significa?
«Semplice: si presume che - in determinate circostanze che sarà sempre un giudice a verificare - la legittima difesa sia automatica. Con l'emendamento concordato nella maggioranza anche in Italia accadrà sostanzialmente lo stesso. Oggi, invece, l'iter giudiziario parte da una sorta di presunzione del reato. E deve essere il magistrato a stabilire se l'aggredito si sia comportato come prevede l'attuale legge sulla legittima difesa e questo significa che talvolta le vittime dell'aggressione o della rapina vengono rinviate a processo dove quasi sempre vengono assolte».

Non teme che l'Italia si trasformi in una sorta di Far West?
«Assolutamente no. Ripeto che la nuova legge non eliminerà il vaglio dei fatti da parte di un giudice. Quindi non c'è alcuna legittimazione della giustizia fai da te. Più semplicemente eliminiamo il percorso processuale per persone aggredite in casa propria che, lo dicono numeri consolidati, non vengono condannate quasi mai».

Se la proposta della maggioranza è così ragionevole come mai il centro-destra reagisce negativamente, sia pure con risposte diverse?
«Per ragioni puramente politiche ma non di sostanza. La Lega ha fatto della legittima difesa un cavallo di battaglia anche se essi stessi riconoscono che il testo della legge attuale è farina del loro sacco essendo stato approvato con Castelli ministro della Giustizia. Da quel che percepisco, la Lega spiega la propria opposizione andando a individuare nella soluzione trovata dalla maggioranza delle sfumature che non corrispondono alle loro proposte».

E come spiega l'opposizione di Forza Italia?
«Intanto, i colleghi di Forza Italia e anche di Fratelli d'Italia stanno usando in queste ore toni ben diversi da quelli della Lega. Mi ha colpito che nel corso del dibattito entrambe le forze d'opposizione hanno apprezzato lo sforzo della maggioranza e lo stesso La Russa ha riconosciuto con onestà intellettuale che la soluzione trovata dalla maggioranza non era distante dalle sue proposte. L'opposizione di centro destra risponde evidentemente all'esigenza di ricompattarsi. Anche se a me pare che sul testo della legittima difesa emergano evidenti fratture nelle loro analisi e nei loro comportamenti».

La maggioranza invece pare più unita.
«Indubbiamente si tratta di un buon colpo per il governo Gentiloni. Devo dare atto alla ministra Anna Finocchiaro, che è magistrato ed ha potuto mettere in campo tutta la sua competenza giuridica, di aver lavorato per rispondere non solo alle esigenze poste da forze politiche come Alternativa Popolare o dal pd ma soprattutto ad una esigenza della società italiana».

Lei pensa che la domanda di legittima difesa sia cambiata?
«Non c'è dubbio. E' cambiato lo stato d'ansia della famiglie italiane. Perché in giro non ci sono più solo topi d'appartamento che forzano gli ingressi quando le case sono vuote. Si legge spesso di bande di rapinatori violenti che entrano in casa sapendo che sono occupate dai residenti e ne mettono in pericolo la vita. Questo è il comune sentire degli italiani, sul quale il legislatore ha il dovere di sintonizzarsi. Sono rimasto colpito dal fatto che l'Italia dei Valori ha raccolto due milioni di firme, su moduli predisposti nei Comuni quindi da firmare recandosi nei municipi, su una proposta di legge con lo stesso obiettivo di quella che la maggioranza si accinge a votare».

E dopo questa legge cos'altro bolle in pentola sul fronte della sicurezza?
«La legge che migliora la certezza della pena perché, una volta acciuffati, i malviventi devono scontare la pena. E anche su questo provvedimento sono fiducioso».