Ucraina, Angela e’ tornata in Italia dopo un viaggio-odissea di 6 giorni

Domenica 3 Aprile 2022
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CODOGNE’ - Angela e’ tornata in Italia. Un viaggio durato sei giorni, dall’inferno di Cherson, citta’ portuale di 350.000 abitanti, una delle prime a cadere in mano delle truppe russe da dove era impossibile uscire.

Era arrivata per assistere la mamma, vittima di un infarto, due giorni prima dell’inizio delle ostilita’ e dal 24 febbraio non riusciva a lasciare la citta’. :” Mercoledi’ scorso ho saputo che una signora avrebbe tentato di uscire dalla citta’ con la sua auto. Mi ha chiesto se volevo andare con lei. Ho accettato con il cuore gonfio, un po per la paura di dover affrontare le incognite di un percorso pericoloso e anche e soprattutto per aver dovuto lasciare dietro la mamma ammalata, mia figlia, mio nipote, e mio genero. Siamo uscite al mattino presto e abbiamo dovuto fermarci almeno trenta volte ad altrettanti posti di blocco. I primi sono stati i peggiori perché erano posti di blocco russi. I soldati sembravano dei barboni e chiedevano se avevamo sigarette. Racconta ancora con l’emozione che le rompe la voce Angela- Ci siamo tenuti a sud di Nikolajev perche’ i combattimenti li erano intensi. Abbiamo raggiunto Odessa solo alle 18 , passando per paesi piccoli e strade secondarie con tanta paura ad ogni posto di blocco” Percorsi i duecento chilometri che la separavano da Odessa Angela ha poi proseguito il suo viaggio verso la Moldavia dove si e’ fermata per due notti per riprendere le forze e aspettare un passaggio verso la Romania. :” Ho dovuto aspettare che ci fosse un posto libero nei pullman verso la Romania- Ricorda commossa la giovane signora che da 20 anni vive in Italia- C’erano mamme co in bambini scalzi e persone anziane. Ormai mi sentivo al sicuro e ho aspettato con pazienza il mio turno’’ Angela e’ arrivata cambiando vari mezzi fino a Roncade dove e’ andato a raggiungerla il suo compagno Giovanni Tommasella che l’ha accompagnata nella loro casa di Cimavilla di Codogne’. Ad attenderli gli amici del borgo che in queste settimane sono stati vicinissimi ad Angela e alla sua famiglia attraverso i telefoni e i messaggi. Anche il sindaco di Codogne’ Lisa Tommasella ha voluto sentire la storia di Angela e abbracciarla dopo questi lunghissimi giorni in cui aveva tentato in tutti i modi di farla rientrare:” Sono veramente felice di aver riabbracciato Angela e sentito la sua diretta e toccante testimonianza. E’ stato emozionante e commovente per me che con la mia generazione non abbiamo vissuto glli orrori della guerra. Avevamo tentato gia’ alcune settimane fa di riportare Angela a casa e ci eravamo coordinati con la Croce Rossa per inviare un’ambulanza con dei volontari per riportarla a Codogne’ ma le condizioni sono cambiate e non era stato possibile- Continua il primo cittadino- Il nostro pensiero ora va ad un’altra nostra concittadina che sta cercando di uscire da Cherson dove si era recata per studiare.” Codogne’ attualmente sta ospitando circa 50 profughi ucraini (quasi tutte donne )in sinergia con la Caritas diocesana. Alcuni dei profughi arrivano e vengono ospitati in strutture di accoglienza come hotel e agriturismi fino a quando non viene individuata la struttura che li ospitera' definitivamente nel territorio dove tantissime famiglie hanno aperto le porte di casa e del loro cuore, dimostrando generosita' e accoglienza. Angela ora puo' riposare senza l'incubo delle bombe e di correre nei bunker. Il suo cuore pero' rimane laggiu' a Cherson dove sono rimasti i suoi parenti, la figlia, il nipote, la mamma, il genero :" Spero che riescano a superare questi momenti e un giorno possiamo riunirci nella nostra Ucraina libera dai russi. Non vogliamo diventare territorio della Russia, vogliamo essere liberi nella nostra terra. Per questo ci ostiniamo a combattere e oggi sara' un'altro giorno di proteste a Cherson. La gente e' pronta a sfidare i russi "

(pio dal cin)

Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 01:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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