Indagine "A tutto gas", un sindaco e due dirigenti indagati

Martedì 13 Aprile 2021
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Il sindaco di un Comune bellunese e due amministratori Bim sono indagati per turbativa d'asta a conclusione delle indagini preliminari svolte dalla Guardia di Finanza e dirette dal procuratore di Belluno Paolo Luca, in relazione alla gara per l'affidamento della rete di distribuzione del gas naturale. Sotto attenzione erano finite le azioni compiute dagli indagati, da febbraio 2019 a settembre 2020, in relazione alla stazione Appaltante; con particolare riguardo alla dirigente del Comune di Belluno. È emerso che i tre avrebbero esercitato pressioni sulla donna per indurla ad annullare e/o revocare in autotutela la gara d'appalto bandita nel 2017, per un importo a base d'asta di 90milioni di euro, nonostante l'iter procedurale fosse avviato verso la fase d'assegnazione da parte della Commissione aggiudicatrice e gli amministratori del gestore uscente (non partecipante alla gara) non avessero alcun titolo di legittimità nella pretesa.
Oggetto del contendere, infatti, sarebbe stata la presunta errata applicazione del valore industriale residuo per la stima delle reti gas.

La pretesa, tuttavia, sarebbe risultata illegittima. Inoltre gli amministratori Bim avrebbero avuto l'appoggio di un sindaco che avrebbe minacciato e prospettato alla dirigente, in caso di mancato accoglimento della richiesta, conseguenze negative per la sua carriera, avvisandola che sarebbe stata chiamata a rispondere personalmente dei danni economici causati a Bim. La ferma opposizione della responsabile avrebbe poi portato i vertici di Bim a chiedere a politici nazionali di intercedere presso alcuni uffici di Dipartimenti dei Ministeri competenti, sollecitando quest'ultimi ad ottenere un provvedimento «ad hoc», funzionale ai ricorsi pendenti presso gli Organi di Giurisdizione Amministrativa, rendendo così inevitabile l'annullamento della gara. Gli uffici romani avrebbero risposto alla Bim di riconoscere alla dirigente l'autonomia della sua scelta.

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