Dopo lo scandalo dei vermi sul letto,
sospetti su assunzioni "razziste"
Turra: tutto falso, discriminazioni zero

Sabato 21 Novembre 2015 di Roberto Cervellin
Alcune lavoratrici immigrate durante una manifestazione delle Usb
VICENZA - "Al San Camillo sono state effettuate selezioni razziste". Non c'è pace per l'Ipab di Vicenza. Dopo il caso dei vermi scoperti sul letto di un paziente dell'ente per l'assistenza degli anziani - 500 dipendenti e 800 ospiti - e le denunce dei sindacati per altri disservizi - stoviglie sporche per mancanza di detersivo, scarsità di tovaglie, teli, grembiuli, posateria e biancheria - scoppia la grana del riassorbimento dei 64 dipendenti della cooperativa Bramasole che gestiva il pensionato San Camillo, il cui contratto da 7 milioni di euro è stato revocato dai vertici di contra' San Pietro.



Di queste solo 30 troveranno posto in Ipark, istituto controllato da Ipab che subentrerà alla Bramasole - si tratta di operatori sanitari, ausiliari e infermieri - ma nessuna ha origini africane.



A segnalarlo è Germano Raniero delle Unità sindacali di base che, all'indomani del passaggio di consegne, avvenuto il 16 novembre, tra cooperativa e Ipark, ha attaccato. "Fin dall'incontro in prefettura è emersa volontà di offendere le lavoratrici con metodi che hanno un solo nome: discriminazione". La replica delle controparti non si fa attendere. "Sono critiche false e tendenziose. La selezione è stata fatta a prescindere dalla cittadinanza", afferma il presidente di Ipab Lucio Turra.



In attesa che la Regione si pronunci sul futuro dell'Ipab berico - non è escluso il commissariamento, che sarebbe il terzo in pochi anni - nel quartiere di Trastevere va in scena lo scontro tra vertici e sindacati. Uno scontro, che, nella giornata di lunedì, ha visto anche l'occupazione simbolica di alcuni reparti da parte delle lavoratrici escluse. Sul caso intervengono le Usb del Veneto: "Lotteremo per impedire i licenziamenti e arrivare a un'assuzione diretta in Ipark di tutte le lavoratrici del San Camillo".



Turra getta acqua sul fuoco e snocciola qualche dato. "Abbiamo assunto a tempo determinato 54 persone, di cui 31 da Bramasole. Un bando di gara di Ipark modificherà il contratto e lo trasformerà a tempo indeterminato. Non potevamo assumere tutto il personale di Bramasole. Sarebbe stato contraddittorio adottare lo stesso modello organizzativo della cooperativa". Quanto ai disservizi emersi durante le ispezioni dell'Ulss, il presidente ribadisce che al San Camillo la situazione sta migliorando: "Abbiamo pulito gli ambienti e rinnoveremo gli arredi. Per rimettere a posto la struttura serviranno 600 mila euro". Come trovarli? "Con le alienazioni. Venderemo immobili non strategici - conclude il numero uno dell'istituto - per 2 milioni di euro".

Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 14:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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