Scandalo Ipab, i sindacalisti: stoviglie
e pavimenti sporchi, letti senza i teli

Venerdì 9 Ottobre 2015 di Roberto Cervellin
Il salone di una delle strutture dell'Ipab di Vicenza

VICENZA - Stoviglie sporche per mancanza di detersivo. Scarsità di tovaglie, teli, grembiuli, posateria e della cosiddetta biancheria piana, cioè quella che si usa per i pazienti più incontinenti. Mancanza di consegne tra un turno e l'altro. Dopo il video dello scandalo, in cui appare un paziente con il piede fasciato che giace su un lenzuolo sporco infestato dai vermi, al San Camillo spuntano altri disservizi. A denunciarli non sono solo i familgiari e il nuovo consiglo di amministrazione dell'Ipab, ma anche i sindacati.

Germano Raniero, delle Unioni sindacali di base, parla di reparti dalle condizioni igieniche precarie. "Un esempio? A volte mancava il detersivo per posate e bicchieri, che venivano lavati a mano. Le stanze erano sporche. Spesso sopra le lenzuola dei pazienti più gravi non venivano stesi i teli, cioè la cosiddetta biancheria piana". Sotto accusa la carenza di personale. "E' difficile per due persone mettere a letto trenta persone per reparto - accusa Raniero -. Poi mancavano le consegne tra un turno e l'altro. I responsabili che entravano in servizio non sapevano ciò che era stato fatto prima. Per non parlare della notte, che si avvaleva di una sola operatrice. Il caso dei vermi è l'epilogo di una situazione che si protraeva da tempo".

Quanto ai farmaci buttati nel cestino, Raniero è prudente: "Attenzione: a volte sono gli ospiti che li gettano via perché rifiutano la terapia. Dicono di avere preso le medicine e in realtà le scartano".

Anche le condizioni dei pavimenti non erano delle migliori: "Gli ausiliari avevano 26 ore alla settimana, ma dovevano pure rifare i letti. In certi giorni i lavori non si facevano - rincara il sindacalista - Il San Camillo è una struttura vecchia, con bagni e pavimenti di una volta".

E ora? Come spiega Gino Ferraresso della Cgil, in attesa che venga rescisso il contratto con la Bramasole, il personale della cooperativa viene supportato da quello dell'Ipab. "I pazienti non possono essere lasciati soli - conferma -. I problemi del San Camillo hanno un'unica origine: l'appalto al massimo ribasso che ha ridotto la qualità dei servizi".

Sul caso interviene infine il consigliere di amministrazione Gianni Cristofari: "I casi gravi? Riguardano il mancato rispetto dei protocolli, cioè delle procedure imposte a Bramasole. Esiste un sistema informatizzato di collegamento con Ipab con cui si tiene sotto controllo la situazione e si denunciano fatti anomali. Fatti talvolta non segnalati. Non ci sono altri casi clinici conclamati".

Ultimo aggiornamento: 14:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA