Brendola chiuse i pozzi 15 mesi fa:
16 prelievi su 77 risultarono inquinati

Giovedì 21 Aprile 2016 di Luca Pozza
Il sindaco Ceron (a sin.) con il Prefetto Soldà
BRENDOLA - Fra i sette comuni del Vicentino inseriti nella cosiddetta "zona rossa" sulla vicenda relativa all'inquinamento da Pfas ce n'è uno che si è mosso con grande anticipo rispetto a coloro che hanno preso una posizione ufficiale nelle ultime ore. E' quello di Brendola dove l'ordinanza  di divieto di utilizzo a scopo potabile dei pozzi privati a rischio inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) è datata 2 febbraio 2015, quindi quasi 15 mesi fa. Tale decisione fu presa, dall'allora e attuale sindaco Renato Ceron, in virtù dei parametri che l'Ulss 5 scelse di adottare in recepimento di nuove disposizioni del Direttore generale area sanità e sociale della Regione Veneto. «I valori limite concessi alla presenza di Pfoa, Pfos e altri Pfas nell’acqua a uso potabile - ebbe modo di precisare Ceron - sono stati infatti rivisti e tale disposizione ha evidenziato come alcuni dei pozzi censiti, precedentemente in regola, con le nuove norme risultino in realtà non potabili».

Nel dettaglio, nel febbraio dello scorso anno, furono 175 le denunce avanzate direttamente dai cittadini agli uffici comunali, di cui 77 campioni eseguiti, 16 dei quali risultarono non potabili. Lo stesso sindaco di Brendola si attivò subito, mettendosi in contatto diretto con gli interessati, inoltrando a loro l’ordinanza di divieto di utilizzo del pozzo a scopo potabile, garantendo in parallelo la massima collaborazione del Comune per trovare una soluzione.
  
«La situazione è ampiamente sotto controllo - disse allora il sindaco Ceron, evitando così ulteriori allarmismi in paese - perchè, stando agli elementi che abbiamo a disposizione, tra i casi specifici molti sono quelli che hanno già l’allacciamento all’acquedotto e altri saranno facilmente allacciabili. Stimiamo che le situazioni più impegnative siano meno della metà: gli interessati comunque saranno debitamente informati, e con loro valuteremo il modo migliore per risolvere la problematica».
Ultimo aggiornamento: 19:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA