Esami archeologici pagati dai cittadini
«Soprintendenza sbaglia di 750 anni»
Il bacino di laminazione alla Camera

Venerdì 30 Ottobre 2015
L'area archeologica 'Le vasche di Tezze'
ARZIGNANO/TRISSINO - Conflitto storico ambientale tra cittadini, parlamentari e la Soprintendenza sul bacino di laminazione previsto a Trissino. "Andrà a distruggere alcuni resti antichi di incerta datazione" sostengono i Cinquestelle alla Camera. E ora sbandierano i risultati di alcune analisi che smentiscono, a loro dire, quanto affermato dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto dopo una una serie di sondaggi che datarono i resti al 1600-1700, identificandoli probabilmente come impianti per la lavorazione della canapa.



Ora si sono mossi anche alcuni cittadini, che per dare una datazione verificabile ai resti emersi nelle Rotte del Guà, hanno finanziato l’analisi con il metodo del carbonio 14 (14C) prelevando alcuni gusci di gasteropodi presenti nei depositi costituenti le “Vasche di Tezze”, nella parte del sito in comune di Arzignano. "L'analisi, effettuata dal professor Hong Wang dell'Università dell'Illinois a Urbana -Champaign negli Usa - si legge in una nota del M5S, con il metodo di datazione 14C mediante acceleratore e spettrometro di massa, dà come risultato il numero di anni passati da quando gli organismi hanno smesso di assimilare 14C, e quindi il periodo in cui sono morti". Il risultato delle analisi, prosegue la nota, indica la data presumibile in cui le chiocciole erano in vita, compresa fra l' 895 dc e il 925 dc, con la maggiore probabilità intorno al 910. "Tale risultato sembra quindi smentire le analisi fatte dalla sovrintendenza archeologica, spostando di 750 anni indietro la deposizione del materiale delle vasche, e mettendo in dubbio anche il lecito ed efficace utilizzo dei fondi, 27.000 euro, destinati alle ricerche archeologiche nel bilancio dell'opera idraulica, come pubblicato dalla regione Veneto" sostengono i paralemnati pentastellati.



“Per questo ho chiesto al ministro Franceschini di promuovere ulteriori analisi, per accertare una volta per tutte la datazione dei reperti, ponendoli quindi sotto tutela - dichiara il deputato Marco Brugnerotto -. Se i risultati dell’Università dell'Illinois,“finanziate” dai cittadini, contraddicono le analisi della Soprintendenza, sorge spontaneo un dubbio sul regolare utilizzo dei fondi destinati alle ricerche archeologiche che pare abbiano prodotto scarsi risultati, e di questo ho informato la corte dei conti e il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale”. Firmatari dell'esposto anche i colleghi Cappelletti, Endrizzi, Girotto, Cozzolino.

Ultimo aggiornamento: 11:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA