Inquinamento: stop agli impianti a pellet, bufera contro il Comune

Mercoledì 31 Gennaio 2018 di Roberto Cervellin
Il sindaco di Vicenza Achille Variati
VICENZA - «Bisogna morire di freddo?». E' polemica sulla decisione del Comune di Vicenza di vietare l'uso degli impianti a pellet per il riscaldamento delle case. Decisione legata all'emergenza inquinamento che, complici nebbia e alta pressione, ha fatto schizzare i livelli delle polveri sottili in città, le famigerate pm10.

Apriti cielo. Sui social i commenti e l'ironia si sprecano. «Me le vedo le forze dell'ordine che girano per controllare», osserva qualcuno. «Intanto i suv continuano a circolare», ironizza un vicentino. «Chi ha gli impianti deve morire di freddo?», chiede qualcun altro. Insomma, il web è in rivolta, anche se va detto che l'ordinanza - destinata appunto agli apparecchi per il riscaldamento domestico alimentati a biomassa legnosa, compreso il pellet, e di classe inferiore alle 3 stelle - interessa le abitazioni dove sono presenti “altri impianti termici a gas metano o gpl”.

Non solo. La disposizione antismog firmata dal sindaco Achille Variati e valida fino al 15 aprile, perderà di efficacia non appena lo stato di allerta rientrerà. “Vicenza ha raggiunto il livello 1 arancione - spiega Palazzo Trissino - che si applica quando le pm10 superano i 50 microgrammi al metro cubo per 4 giorni consecutivi”. Nel frattempo l'amministrazione ha riaperto i termini per le domande di contributo per sostituire le caldaie vecchie. Previsti incentivi fino a 500 euro. Informazioni all'ufficio relazioni con il pubblico.
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