Cantieri Pedemontana, rischio blocco:
soldi ​finiti, reazioni all'outing di Zaia

Mercoledì 20 Luglio 2016 di Roberto Lazzarato
Cantieri Pedemontana, rischio blocco: soldi finiti, reazioni all'outing di Zaia

BASSANESE - La via crucis della Pedemontana alimenta nuove polemiche dopo l’intervento critico della Corte dei Conti. «Zaia ammette l’insostenibilità dell’opera? Poteva ascoltarci prima - interviene il consigliere regionale M5S Manuel Brusco. - Ora si cambi, chiediamo un incontro pubblico con il commissario straordinario».

Sull’impasse della Pedemontana ammesso dal governatore veneto e la sua convocazione del Governo, Brusco precisa: «Zaia scopre ora ciò che noi denunciamo da anni. Quello che sta accadendo è chiaro: nel 2001 quest’opera doveva costare 750 milioni, ora è arrivata a superare i 3 miliardi. E non basteranno neppure. Dovrebbe essere realizzata con soldi privati. Che però a distanza di 7 anni non si vedono. Il commissario straordinario, dopo l’ennesimo rinvio, aveva dichiarato che se non fossero arrivati entro aprile 2016, avrebbe risolto il contratto e incassato la fideiussione. Ma siamo a fine luglio e nulla è stato fatto. Se non mantenere ‘segregata’ la convenzione economico-finanziaria relativa all’opera».

Secondo il consigliere grillino, membro della commissione trasporti e lavori pubblici, «una fetta rilevante di quest’autostrada sarà comunque del tutto inutile, in quanto parallela ad un’altra autostrada già esistente, per di più caratterizzata da traffico scarso.» Criticata anche l’iniziativa di «Zaia che ora chiama in causa l’intervento del Governo, chiedendogli di sobbarcarsi tutti i rischi finanziari connessi alla realizzazione dell’autostrada, oneri che dovrebbero far carico al privato secondo il nostro parere. Lo schema dei costi e rischi al pubblico e dei vantaggi ai privati deve finire. Non è questo il modello di politica che supportiamo. Si rischia di far pagare quest’opera ai cittadini due volte, cioè con i contributi pubblici già stanziati, con i pedaggi e con la garanzia sui debiti assunti dai privati, in caso di fallimento per le evidenti sovra stime dei flussi di traffico. Non è possibili concepire nessuna opera senza soldi, se non c’è copertura economica non si può procedere. Questa è una politica responsabile, non quella che porta all’incremento del deficit pubblico».

Una richiesta infine del M5S per un «incontro ed un dibattito pubblico con il commissario straordinario - conclude Brusco - perché finalmente venga fatta chiarezza su questa importante infrastruttura.

Condivisione e ascolto sono la via per non ripetere i soliti errori del passato.»

Ultimo aggiornamento: 12:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA