Con Sasha un tuffo nella pop art
e la critica della cultura televisiva

Mercoledì 2 Dicembre 2015 di Maria Elena Mancuso
Sasha Torrisi, dai Timoria alla pop art con Andy Warhol e tanti artisti locali

MAROSTICA - Un percorso, un progetto collettivo, un’analisi critica del ruolo della televisione nella cultura e nella società italiana, dal dopoguerra ad oggi. Tutto questo, e non solo, è PopVision, la mostra allestita al castello inferiore di Marostica dal 5 dicembre al 10 gennaio 2016.

Ideatore del progetto che dà luogo all’esposizione, organizzata con il patrocinio del comune, Sasha Torrisi, marosticano d’adozione (per amore...) , musicista noto per i suoi trascorsi nella band dei Timoria. Torrisi è anche un pittore apprezzato e conosciuto grazie alle sue grandi tele dai toni sgargianti, che parlano il linguaggio colorato e dissacrante della pop art. Al suo fianco in questa esperienza, che ha sancito anche la nascita di un’associazione artistica, pittori, fotografi, ceramisti e musicisti, del territorio e non, che hanno intrecciato il proprio talento con il lessico della pop art.



“Ad accogliere i visitatori all’ingresso della mostra, vi sarà lo sguardo ammiccante delle Marilyn di Andy Warhol”, spiega Torrisi. “Serigrafie originali e altri cimeli del maestro indiscusso della pop art. E poi le opere di Marco Lodola, esponente di spicco della scena artistica pop italiana, che ha esposto le sue opere in tutto il mondo. Ma anche Valerio Adami ed Enrico Baj, padri fondatori di questo straordinario movimento artistico. Un omaggio ai grandi, quindi, e poi un tuffo attraverso i personaggi, gli oggetti, le immagini e i suoni che dal 3 gennaio del 1954, giorno della prima trasmissione televisiva italiana, hanno accompagnato, plasmato e trasformato l’immaginario collettivo del nostro Paese. I miei quadri dipinti con vernici fluorescenti che si illuminano grazie alle lampade di Wood, quelle viola tanto in voga nelle discoteche degli anni novanta. Ma anche le opere di One Man Pier, pittore e cantautore di Cittadella. E poi le foto di Markandrè, due fotografi padovani che realizzano i loro scatti con apparecchi analogici. Una sala sarà riservata ad una collezione di apparecchi televisivi vintage rielaborati da artisti internazionali, del collezionista Adriano Salbego. E poi sarà la volta della ceramica. Piccoli apparecchi televisivi, realizzati dai ceramisti di Nove, decorati e reinterpretati da me e da altri artisti, anche durante l’esposizione proprio nelle sale del castello. Non una mostra statica, quindi, ma una vera e propria esibizione artistica. Un’esperienza che vuole coinvolgere anche i visitatori, chiamati, se lo vorranno, a diventare a loro volta protagonisti, oggetto e soggetto d’arte, grazie ai laboratori fotografici e alle diverse attività che verranno allestite ogni weekend”.

Tutti pronti, quindi, ad aggiudicarsi il celebre quarto d’ora di celebrità teorizzato a suo tempo da Warhol. L’appuntamento per l’inaugurazione è alle 17 di sabato 5 dicembre, l’ingresso gratuito e libero tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 20. All’apertura interverrà Mario Guderzo, direttore del museo e gipsoteca Antonio Canova di Possagno e, a completare le visioni pop di questo collettivo di artisti, una colonna sonora che, grazie ai vinili del dj Sir Taylor, ripercorrerà anche musicalmente la storia pop della tv italiana.

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