Confindustria sceglie i temi nondiali,
"Il settimo continente" in Basilica
Brexit e non solo con Boccia e vari big

Giovedì 16 Giugno 2016
Confindustria sceglie i temi nondiali, "Il settimo continente" in Basilica Brexit e non solo con Boccia e vari big
VICENZA - Si parlerà di rischio Brexit con il referendum che tra pochi giorni porterà gli inglesi a decidere sul loro futuro nella UE, di crisi dei Brics, della particolare contesa elettorale americana, degli scenari geopolitici nel bacino del Mediterraneo tra Libia, Egitto, Turchia e Medioriente, delle prospettive di apertura del mercato iraniano. 
Si parlerà in sostanza del mondo di oggi e di domani all'assemblea generale di Confindustria Vicenza, in programma lunedì 20 giugno (alle 18 seduta pubblica dopo quella privata) nello scenario particolarmente suggestivo della Basilica palladiana. Un'assemblea per cercare chiavi di lettura dei fatti, dei problemi, delle tensioni ma anche delle speranze di cambiamento che caratterizzano il mondo. "Il settimo continente" al centro delle attenzioni, ovvero i trend mondiali di questo momento, con gli interventi di Lucio Caracciolo direttore di Limes ed esperto di scenari geopolitici, Benedetto Della Vedova sottosegretario agli Affari Esteri e Cooperazione internazionale, Paolo Scaroni deputy chairman Rothschild Group, Stefano Silvestri consigliere scientifico dell'Istituto Affari Internazionali e Armando Varricchio ambasciatore d'Italia negli Stati Uniti. Condurrà i lavori il giornalista Nicola Porro.  In conclusione l'intervento del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.

«Otto anni di crisi lasciano in eredità un mondo profondamente cambiato, con una serie di grandi paesi e mercati instabili – è la premessa da cui parte l'evento -. La Cina ha rallentato la crescita, il Brasile ha segnato il peggior risultato dal 1990 in termini di Pil, la Russia è in crisi per il calo dei prezzi delle materie prime energetiche, la Turchia è sotto la pressione del terrorismo e dell'emergenza migratoria, la Libia è un paese disgregato, l'Iran si apre solo ora a nuove prospettive di commercio mondiale, l'Egitto è un partner importante ma con forti criticità, più in generale il mondo arabo e mediorientale è in perenne instabilità geopolitica». 

Scenari incerti arrivano anche dalla crisi di identità dell'Europa, alle prese da un lato con il delicato passaggio del referendum britannico con il rischio Brexit e dall'altro con l'incapacità di trovare risposte comuni e condivise all'emergenza immigrazione. Le speranze di ripresa globale guardano allora agli USA, dove peraltro le imminenti elezioni presidenziali inseriscono un elemento di attesa. Tutte queste aree, dunque, formano una sorta di virtuale Settimo Continente, una vasta parte di mondo caratterizzata da incertezza, un gigantesco punto di domanda, in attesa di risposte e di soluzioni.
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