Città del Vaticano – Si scaldano i motori per la raffica delle celebrazioni francescane: tra il 2023 e il 2026 si affacciano cinque anniversari importanti per lo spirito di Assisi. Li ha ricordati il vescovo, monsignor Domenico Sorrentino elencandoli: nel 2023 si festeggeranno gli 800 anni dalla redazione della Regola Bollata di San Francesco e gli 800 anni dal primo presepe che fu mai allestito – in questo caso a Greccio, nel reatino dove il Poverello volle rappresentare la natività di Gesù.
A siglare il protocollo sono stati i vescovi Domenico Sorrentino (Assisi), Domenico Pompili (Rieti) e Riccardo Fontana (Arezzo) che hanno deciso di unire le proprie forze per fare fronte ad una serie iniziative che avranno risonanza in tutto il mondo. Uno dei punti più importanti riguarda la zona del reatino, dove sorge Greccio.
La ripercussione di questi anniversari è legata alla riscoperta della figura di Francesco «dal punto di vista della pace, dal punto di vista del dialogo inter-religioso, dal punto di vista dell’ecologia». Senza dimenticare che ad Assisi papa Francesco «ha voluto innescare nuovo processo di rinnovamento dell’economia», ha detto Sorrentino, facendo riferimento al movimento della Economy of Francesco basata sulla sostenibilità, il riciclo, il rispetto dell'ambiente e dell'uomo. Tutti percorsi che sono stati inclusi nella enciclica Laudato Si.
A chiudere il ciclo degli interventi è stato l’arcivescovo Rino Fisichella, l'arcivescovo al quale il Papa ha affidato in mano il Giubileo del 2025. Nel suo intervento ha ricordato quando, due anni fa, il pontefice ha firmato a Greccio la lettera apostolica Admirabile signum sull’importanza del presepe.
Il presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione ha spiegato che il documento offre alcune chiavi di lettura per vivere l’Ottavo Centenario Francescano nel modo migliore: «Ricordare non significa soltanto compiere un atto storico, equivale piuttosto ad avere uno sguardo sul futuro. Noi cristiani non siamo chiamati a vivere di nostalgia, siamo chiamati ad incarnare la speranza». Una prospettiva che inserisce le ricorrenze francescane nel cammino verso il Giubileo del 2025, in occasione del quale probabilmente «Papa Francesco ci chiamerà a parlare della nostra fede attraverso un linguaggio di speranza».