Piano piano quasi tutte le diocesi italiane si stanno adeguando al cammino introdotto ad experimentum dalla Cei. L'ultimo vescovo che in ordine temporale ha annunciato ai suoi parroci e ai fedeli che nei territori di sua competenza, Teano, Sessa Aurunca e Caiazzo, verranno abolite le figure del padrino e della madrina sia nei battesimi che nelle cresime è stato monsignor Giacomo Cirulli. «Nell'odierno contesto socio-ecclesiale l'ufficio dei padrini e delle madrine, per lo più, ha perso il suo valore originario».
Abolizione dei padrini e delle madrine, cosa succede
Lo stesso hanno già fatto tante diocesi piemontesi, toscane, emiliane, siciliane, venete. Un test che fa seguito ad un lungo e interessante dibattito sulla religiosità in Italia e su come viene trasmessa la fede. Sempre più vescovi concordano nel ritenere queste figure utili e positive ma solo se la loro presenza nella vita del bambino resta effettivamente costante e non si limita al giorno del battesimo o della cresima. Considerando che anche nei battesimi celebrati dal Papa in Cappella Sistina il giorno dell'Epifania non ci sono più padrini e madrine, la Cei ha aperto la possibilità di effettuare un sondaggio e capire come procedere in futuro.
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La spiegazione
«Ormai l'ufficio di padrino nei due sacramenti del battesimo e della confermazione ha perso il suo significato originario» ha detto il vescovo emerito di Trapani, Domenico Mogavero, spiegando che generalmente queste persone si dileguano e non seguono il cammino di crescita umana e spirituale dei bambini. Mentre dovrebbero prendere per mano i piccoli e insegnare loro le tappe della fede, affiancando negli sforzi i genitori.
Come si sono mosse le diocesi
Tra le prime diocesi italiane ad introdurre questo test è stata quella Sulmona, in Abruzzo, dove sul territorio la decisione è stata anticipata da un sondaggio capillare. La domanda cruciale che il vescovo Michele Fusco ha posto a tutti i parroci era tutt'altro che marginale ai fini della crescita spirituale dei ragazzi e della trasmissione della fede cristiana: chi sono realmente coloro che portano in chiesa i neonati durante il rito del battesimo o accompagnano i ragazzini al momento della cresima?
Chiesa, niente padrini e madrine: svolta rigorista dei vescovi
Anche secondo questo vescovo non è sufficiente essere dei buoni amici di famiglia o dei parenti stretti se poi manca tutto il resto, e cioè l'impegno costante e convinto a seguire il bambino negli anni del catechismo, ad insegnargli le prime preghiere o semplicemente a parlargli della presenza di Dio. Considerando la progressiva perdita della fede dell'Italia forse per la Chiesa è arrivato davvero il momento di analizzare meglio il ruolo di queste figure e soprattutto il peso che dovrebbero esercitare sul «figlioccio».
Per il momento i contraccolpi all'abolizione dei padrini e delle madrine sembrano essere limitati, quasi inesistenti. Si sono registrate timide reazioni, a metà strada tra il perplesso e l'incuriosito poi tutto è finito lì.