Città del Vaticano – Un primo gruppo di investitori cattolici, comprensivo delle conferenze episcopali europee, ha stabilito il disinvestimento in tutti i fondi, azioni o bond che hanno a che fare con i combustibili fossili, dal petrolio al carbone.
Le principali istituzioni religiose hanno annunciato stamattina il loro disinvestimento dai combustibili fossili. In particolare la Comece, la Commissione delle Conferenze Episcopali dell'UE, ha comunicato il suo impegno in questa direzione, tenendo conto che in vari paesi dell'Unione molte diocesi si sono già convertite e hanno già provveduto a spostare i propri risparmi altrove.
A breve 47 istituzioni religiose inizieranno ad adottare questi criteri guida, incoraggiando i cattolici ad evitare investimenti in aziende che danneggiano l'ecologia umana o sociale (ad esempio, attraverso l'aborto o il commercio di armi), o l'ecologia ambientale (ad esempio, attraverso l'uso di combustibili fossili).
Al contempo è stato sottolineata l'opportunità di sostenere le industrie che proteggono i posti di lavoro e la salute umana, come l'industria dell'energia pulita, come indica l'insegnamento sociale della Chiesa. Questo mese ricorre il cinquantesimo anniversario delle parole di Papa Paolo VI, che diceva che "tutto è legato... secondo il desiderio d'amore del Creatore", e metteva in guardia dal pericolo di "portare a una vera e propria catastrofe ecologica".
Ad oggi, un totale di quasi 400 istituzioni religiose hanno disinvestito in combustibili fossili.