L'ultima volta che Papa Francesco ha richiamato vescovi, preti e semplici fedeli (di tutto il mondo) ad impegnarsi di più per l'ambiente fermando le emissioni di C02 ed evitando in ogni modo di investire sulle energie fossili risale a qualche giorno fa.
In un video pubblicato sul sito web della Conferenza episcopale della Tanzania, l'arcivescovo Jude Theddaeus Ruwaichi di Dar es Salaam ha motivato la bontà del progetto partendo dal fatto che non si tratta del primo oleodotto tanzanese e che non ha mai suscitato controversie di sorta. «Spero che l'oleodotto Uganda-Tanga sia costruito con la massima attenzione e considerazione per la sicurezza del Paese e la protezione dell'ambiente, ma a beneficio della popolazione». Una spiegazione che secondo gli attivisti cattolici non tiene in considerazione che andrebbe ad aumentare le emissioni di gas serra e ad esacerbare la crisi del cambiamento climatico globale.
Crisi climatica, salvare il pianeta è ancora una missione possibile
«Siamo consapevoli della posizione assunta da una parte dei vescovi. Li esortiamo a riconsiderare il loro sostegno all'EACOP e a sostenere una giusta transizione dai combustibili fossili» ha riferito Prince Papa M'Kowiti del Movimento Laudato Si in Africa al National Catholic Reporter aggiungendo che dopo l'Amazzonia, il bacino congolese contiene alcune delle più grandi foreste pluviali tropicali del mondo ed è un'importante fonte di acqua utilizzata per l'agricoltura e la produzione di energia.
L'emergenza climatica è avvertita come una delle sfide principali. Le chiese cristiane (a livello mondiale) si apprestano a diventare “carbon free” anche nelle scelte della gestione del risparmio. Si tratta di un passaggio ispirato alla enciclica Laudato Sì. Si calcola che il disinvestimento in azioni e obbligazioni collegate al settore dei combustibili fossili da parte delle istituzioni religiose rappresenta un patrimonio totale di oltre due miliardi di dollari di asset in gestione. Ad aderire alla rete green il Consiglio Mondiale delle Chiese, l'Operazione Noah, il Movimento Laudato Si', il Green Anglicans, Dayenu e GreenFaith, oltre che il Vaticano e la maggioranza delle conferenze episcopali.